La Nuova Sardegna

Sassari

«Andare per le strade e incontrare gli esclusi»

di Antonio Meloni
«Andare per le strade e incontrare gli esclusi»

L’arcivescovo Gian Franco Saba interviene alla prima assemblea diocesana Oggi la conclusione dei lavori con la celebrazione eucaristica in Cattedrale

18 settembre 2018
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SASSARI. Una comunità evangelizzatrice che sappia prendere l’iniziativa e, senza paura, andare per le strade e incontrare gli esclusi. Perché la vera sfida consiste nella capacità di rivolgere lo sguardo verso i molti lontani dalle comunità ecclesiali. Sono indicazioni precise quelle con cui ieri l’arcivescovo Gian Franco Saba ha aperto i lavori della prima assemblea diocesana, coordinata dal giornalista Gianni Garrucciu,. Diversi e significativi i passaggi della lectio magistralis “I tratti di uno stile inclusivo nella missione delle Chiesa” tenuta in una gremita aula Segni del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università. Dopo i saluti del sindaco Nicola Sanna e del rettore Massimo Carpinelli, la riflessione proposta da Gian Franco Saba all’assemblea, si è sviluppata su alcuni temi centrali che hanno fatto da sfondo alla relazione. L’arcivescovo ha invitato il popolo di Dio a mettere in atto i mezzi necessari a una conversione pastorale in senso missionario: «Perché – ha proseguito citando papa Francesco – non si possono lasciare le cose come stanno». Occorre dunque avviare un processo soggettivo, ma anche sociale e condiviso che «al di là dei risultati a carattere immediato sappia innestare nella Chiesa un processo di sviluppo». «La vera sfida – ha detto ancora monsignor Saba – è operare affinché la realtà prevalga sull’idea per poter agire in una prospettiva dinamica e non statica». In sintonia con l’esortazione dell’arcivescovo, la proposta formulata da Paola Bignardi, membro del comitato d’indirizzo dell’istituto Toniolo, alla Cattolica, nonché responsabile dell’osservatorio giovani dello stesso ateneo. La professoressa Bignardi, nella relazione intitolata “Nel cambiamento una novità possibile. Lo spirito è all’opera nel mondo” ha parlato delle trasformazioni di questo tempo e delle ricadute profonde e repentine indotte dall’era digitale: «Viviamo un momento di confusione e se gli adulti trovano una realtà diversa rispetto a quella per cui sono stati formati, i giovani si interrogano in continuazione sul senso della vita. Vivere da cristiani in un contesto come quello attuale – ha concluso Paola Bignardi – significa saper leggere i segni dello Spirito nel mondo e riuscire a indicarli ai nostri giovani». I lavori dell’assemblea - aperti con la proiezione di un breve filmato sulla diocesi turritana, realizzato dallo staff della Fondazione accademia casa di popoli, culture e religioni - sono proseguiti con l’avvio dei laboratori ripartiti in cinque sezioni. Un sistema nuovo e moderno per analizzare in dettaglio i bisogni della diocesi e proporre delle risposte il più possibile mirate. Parrocchia, sinodalità, dialogo, formazione e giovani. L’attività dei gruppi, coordinata da Antonello Canu, in collaborazione con un’equipe di docenti della scuola di alta formazione di management pastorale della pontificia università lateranense, diretta dal professor Giulio Carpi, sarà ancora al centro dei lavori della sessione odierna che si concluderà in serata con una celebrazione eucaristica presieduta, in Cattedrale, dall’arcivescovo Gian Franco Saba. Va rimarcato che la prima giornata dei lavori ha fatto registrare una grande partecipazione. Numerosi gli esponenti del mondo socio-economico, politico e culturale, i rappresentanti delle istituzioni. Ma nella prestigiosa aula universitaria del Quadrilatero c’era anche tanta gente comune a ulteriore riprova del senso d’attesa e di speranza verso una Chiesa rispettosa della diversità e vicina agli ultimi.

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