La Nuova Sardegna

Sassari

«Un anno di attesa per un’ecografia»

«Un anno di attesa per un’ecografia»

Un trapiantato ittirese racconta in una lettera aperta la sua odissea con il Cup

18 settembre 2018
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ITTIRI. «Era il 1989, avevo 33 anni, quando subii un trapianto di fegato» Inizia così la lettera aperta di Pietro Paolo Cossu, trapiantato ittirese, con la quale vuole porre all’attenzione dell'opinione pubblica le difficoltà che deve affrontare per ottenere dal Cup (il centro unico di prenotazione regionale), in tempi ragionevoli, un appuntamento per un'ecografia addominale indispensabile per verificare la presenza di calcoli nel coledoco, (tratto finale delle vie biliari). «Calcoli – si legge nella lettera – per la cui asportazione, ho dovuto subire due ricoveri negli ultimi due anni. Poiché, mi è stato detto dai medici, che questi calcoli si possono riformare, occorre sottoporsi ad esami ecografici periodici per verificarne la presenza e le dimensioni. Preciso – sottolinea Cossu – che l'ultimo controllo è stato effettuato un anno fa e quindi occorre effettuare, quanto prima, un'ecografia».

«Il Cup, alla mia richiesta, ha risposto in tempi brevissimi – chiude Pietro Paolo Cossi nella sua lettera – per comunicarmi che i tempi per la risonanza non sono altrettanto brevi. Infatti l'esame è stato fissato per l'otto settembre, ma del 2019». (vi.ma.)



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