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Le immagini condivise creano un Social movie per “Sardinia in a Day”

Le immagini condivise creano un Social movie per “Sardinia in a Day”

PORTO TORRES. Si intitola “Sardinia in a Day”, un giorno di vita in Sardegna, ed è un social movie che contiene emozioni condivise da tanta gente che risiede nell’Isola e non solo.In anteprima...

19 settembre 2018
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PORTO TORRES. Si intitola “Sardinia in a Day”, un giorno di vita in Sardegna, ed è un social movie che contiene emozioni condivise da tanta gente che risiede nell’Isola e non solo.

In anteprima nazionale sarà proiettato domani alle 20 all’interno dell’area archeologica di Turris Libisonis, con ingresso gratuito. Il film è realizzato con il materiale inviato dagli utenti in una sola giornata e assemblato da professionisti della narrazione audiovisiva: Gabriele Peru, Alberto Calvisi, Remo Scano e il regista Fabrizio Piras. É in pratica l’edizione sarda di Italy in a Day di Gabriele Salvatores e nasce da un progetto di Ridley Scott.

Il social movie è composto da video reportage realizzati da utenti sardi e non, invitati a catturare filmati con qualsiasi mezzo (telecamere, smartphone, fotocamere) durante tutta la giornata dell’8 agosto 2015. La prima proiezione ufficiale del documentario in un sito culturale di grande rilevanza è stato scelto dai produttori perché il loro scopo principale è quello di valorizzare il territorio dove vivono nel circuito nazionale e mondiale.

«È la conclusione di un percorso durato tre anni – hanno detto durante la presentazione di ieri mattina –, un progetto autoprodotto che ha avuto un bel riscontro. Abbiamo ricevuto oltre settemila video da ogni parte dell'Isola, realizzati dai cittadini sardi, ma anche da turisti americani e tedeschi». Il documentario fotografa la Sardegna in tutti suoi aspetti, da quello paesaggistico a quello produttivo, e la poca presenza di sequenze parlate rispecchia in qualche modo un aspetto caratteristico dei sardi. L’esperimento del social movie sardo è anche diventato oggetto di approfondimento, comunque, grazie a un libro utilizzato nel corso di studi al Dams di Roma. Per l’assessora alla Cultura, Mara Rassu, è un prodotto realizzato da professionisti locali che hanno riversato in questo progetto tutta la loro passione con in più il bagaglio di competenze ed esperienze acquisite in giro per il mondo. «I musei e le aree archeologiche non sono solo ambienti per esporre i reperti – ha aggiunto la funzionaria del Polo Museale della Sardegna, Maria Letizia Pulcini – ma centri della cultura che possono ospitare diverse forme d'arte come l'artigianato, la musica, il cinema e il teatro».

Al termine della proiezione di domani sera, seguirà un dibattito con i promotori e realizzatori del progetto. (g.m.)

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