La Nuova Sardegna

Sassari

Marea nera a Platamona, il pm chiede un anno per i 3 imputati

di Nadia Cossu
Marea nera a Platamona, il pm chiede un anno per i 3 imputati

Vertici E.On accusati di disastro ambientale colposo per lo sversamento di olio combustibile nel 2011

19 settembre 2018
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SASSARI. Condanna a un anno per ciascuno dei tre imputati (con la sospensione condizionale della pena) finiti a processo davanti al giudice Salvatore Marinaro per disastro ambientale colposo e deturpamento delle bellezze naturali (reato prescritto). È questa la richiesta fatta dal pubblico ministero Paolo Piras per la vicenda del terribile inquinamento del 2011 quando 40mila litri di olio combustibile si riversarono in mare (era la notte tra il 10 e l’11 gennaio di sette anni fa) dalla banchina di Fiume Santo causando un disastro ambientale di incredibili proporzioni. Sotto accusa finirono il manager di Fiume Santo Marco Bertolino, Salvatore Signoriello (amministratore delegato di E.On Produzioni) e Francesco Capriotti, manager di Enelpower dal 2002 fino al 2004. Un inquinamento che interessò il mare dell’Asinara invadendo le acque di uno dei golfi più belli del Mediterraneo.

«Sedici chilometri di costa “densi” di olio combustibile, 450 tonnellate di rifiuti raccolte, attività ricettive del litorale che hanno presentato domanda di risarcimento al Comune per il danno di immagine che ha avuto ripercussioni sulle loro attività». Così, per citare una delle tante testimonianze rese in aula, il sindaco di Sorso Giuseppe Morghen aveva descritto gli effetti che l’inquinamento aveva prodotto nel litorale di Platamona. E proprio i Comuni di Sorso, Stintino, Castelsardo e Porto Torres si sono costituiti parte civile nel processo contro gli allora vertici di E.On insieme ad alcune cooperative di pescatori e associazioni ambientaliste.

Diversi testi della Procura durante il processo hanno spiegato che l’inquinamento non arrivò dalla nave che stava scaricando l’olio combustibile ma dalle condutture di terra – probabilmente non sottoposte alla dovuta manutenzione – che servivano a trasportare il prodotto dalla nave ai serbatoi. Nell'ottica dell’accusa gli imputati non avrebbero disposto le necessarie manutenzioni degli impianti che avrebbero potuto evitare lo sversamento di quell’enorme quantità di olio in mare. Ieri hanno discusso anche alcuni avvocati di parte civile, Antonio Meloni, Patrizia Foddai, Paolo Cosseddu (che rappresenta alcuni pescatori insieme al collega Pierluigi Carta) che hanno sollecitato provvisionali per centinaia di migliaia di euro. Proseguiranno le parti civili il 23 ottobre e il 18 dicembre sarà la volta dei difensori Giuseppe Conti e Paolo Dell’Anno.

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