La Nuova Sardegna

Sassari

La perdita nella condotta 

Barbacane, lavori fino a metà ottobre

Barbacane, lavori fino a metà ottobre

Abbanoa prosegue l’intervento per evitare nuovi allagamenti

20 settembre 2018
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SASSARI. Bisognerà aspettare almeno la prossima settimana perché il flusso d’acqua che invade il Barbacane di piazza Castello possa essere interrotto. Abbanoa sta procedendo all’intervento di bypass della condotta responsabile dei ripetuti allagamenti delle vestigia del castello aragonese, tanto da costringere il Comune a tenere chiuso il sito che pure rappresenta uno dei più importanti della rete museale Thamus.

Le squadre del gestore idrico nei giorni scorsi hanno già proceduto a una parte dei lavori intercettando una parte della grossa (e vecchia, dato che risale agli anni Sessanta) tubatura per convogliare l’acqua in un altra condotta. Un primo passaggio a cui, nei prossimi giorni, seguirà l’esecuzione di un ulteriore bypass.

La soluzione, quindi è stata trovata dopo il sopralluogo congiunto di Abbanoa, Comune e Soprintendenza che si era svolto alla fine dello scorso mese. I tecnici della società per il servizio idrico avevano affrontato diverse ipotesi di intervento, reso difficile anche dal fatto che i piloni su cui si regge la struttura portante del Barbacane inglobano in parte la condotta da sostituire. Nel piano di lavoro è stata inoltre prioritaria l’esigenza di non privare il centro storico dell’approvvigionamento idrico. Tanto che la chiusura dell’erogazione è stata limitata a una giornata.

Quindi è stata prima installata una valvola per collegare la condotta “by pass” indispensabile per aggirare e isolare il tratto di acquedotto lesionato all’interno dell’area archeologica. In pratica si sta realizzando una tubatura volante.

Per quanto riguarda la fine dei lavori, bisognerà aspettare almeno la metà di ottobre. Poi saranno la Soprintendenza e il Comune a valutare lo stato del Barbacane. Una riapertura al pubblico del sito in tempi brevi non sembra in calendario. L’umidità dovrà riassorbirsi interamente per consentire le visite all’area archeologica in una situazione di sicurezza.



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