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Passa il regolamento sull’amministrazione condivisa

PORTO TORRES. Si chiama amministrazione condivisa il progetto che secondo la maggioranza pentastellata trova fondamento nel principio di sussidiarietà enunciato nell’articolo 118 della Costituzione...

20 settembre 2018
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PORTO TORRES. Si chiama amministrazione condivisa il progetto che secondo la maggioranza pentastellata trova fondamento nel principio di sussidiarietà enunciato nell’articolo 118 della Costituzione Italiana.

Il regolamento in questione è stato approvato ieri pomeriggio durante la seduta del consiglio comunale ed è il primo che troverà applicazione pratica tra i Comuni dell’Isola. L’amministrazione si impegnerà a rendere disponibili i beni strumentali e materiali di consumo e si occuperà di eventuali ulteriori oneri indispensabili per la finalizzazione dei progetti.

«Si tratta di una forma di collaborazione responsabile tra l’ente locale e i cittadini – dice l’assessora alle Politiche sociali Rosella Nuvoli –, in diversi settori come la cultura, l’ambiente, il sociale e lo sport: i cittadini potranno farsi direttamente promotori di proposte concrete o essere messi nelle condizioni di rispondere a un nostro preciso input».

Le varie fasi della collaborazione saranno comunque documentate anche in un’apposita sezione sul sito web istituzionale. Il Comune potrà individuare aree o beni che possono prestarsi a interventi di cura, gestione condivisa e rigenerazione.

Si tratta di un patto di collaborazione che può prevedere la realizzazione di eventi e iniziative, la rigenerazione di beni immobili, l’individuazione di spazi per veicolare la creatività artistica giovanile. «Verranno disciplinate le eventuali coperture assicurative – aggiunge l’assessora – e la responsabilità civile verso terzi: auspichiamo che si crei un circolo virtuoso, così come accade in tante altre realtà del nostro Paese, dove i patti di collaborazione hanno dato origine a progetti che uniscono la cura del bene a messaggi sociali o a tutela dell'ambiente».

Il sindaco Sean Wheeler ha ricordato che è un modello di compartecipazione solidale che si sta diffondendo in tante comunità e può diventare uno strumento per realizzare progetti in modo tempestivo. «Si tratta di una rivoluzione culturale, una forma di condivisione e collaborazione tra l'ente e i cittadini». (g.m.)

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