La Nuova Sardegna

Sassari

Rapinato accusa in aula: «Ecco i miei aggressori»

di Luca Fiori
Rapinato accusa in aula: «Ecco i miei aggressori»

Al via il processo per l’agguato con coltello a un cittadino nigeriano di 35 anni Durante l’udienza l’uomo ha riconosciuto gli imputati: un sassarese e tre stranieri

20 settembre 2018
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SASSARI. «Sono stati loro a portarmi via i soldi che avevo in tasca dopo avermi stretto un laccio intorno al collo e puntato dei coltelli alla gola». Non ha avuto né dubbi né tentennamenti, ieri mattina in tribunale, il cittadino nigeriano di 35 anni che lo scorso 18 aprile era stato rapinato e ferito in pieno giorno da un sassarese e tre stranieri in via Dei Gremi, a pochi passi da via Amendola.

Davanti ai giudici del collegio presieduto da Salvatore Marinaro l’uomo ha ricostruito, con l’aiuto di una interprete madrelingua inglese, la brutale aggressione subita all’ora di pranzo nei pressi di un supermercato. Poi, guardando i quattro imputati rinchiusi nelle celle di sicurezza dell’aula della Corte d’assise, ha detto ai giudici che le quattro persone che aveva davanti erano le stesse che lo avevano rapinato cinque mesi fa. L’uomo ieri mattina è stato accompagnato in tribunale da due agenti della polizia locale perché prima dell’estate non si era presentato in aula, forse proprio per timore di rincontrare i suoi rapinatori. Vinta la paura, ieri mattina non ha avuto difficoltà a puntare il dito contro chi lo avrebbe rapinato, portandogli via 500 euro e alcune carte di credito. Sul banco degli imputati (difesi dagli avvocati Graziella Meloni e Giuseppe Onorato) ci sono Francesco Cucca, 32 anni, sassarese, Marouane Hassoun, 34 anni marocchino, e i senegalesi Ndiack Seye di 20 anni, e Cherif Ndour di 32 anni. Nel corso della prossima udienza, fissata per il 13 ottobre, i quattro si sottoporranno ad interrogatorio.

La vittima della rapina aveva raccontato agli agenti della polizia locale di essere stato aggredito in via De Gremi da quattro uomini armati di coltelli e di un laccio che si era ritrovato intorno al collo. Dopo pochi secondi i quattro rapinatori si erano allontanati con un bottino di 500 euro e alcune carte di credito contenute nel portafoglio del derubato, ma durante la fuga avevano commesso un errore imperdonabile che un mese dopo il colpo li ha aveva finire nel carcere di Bancali (dove sono tutt’ora detenuti) con l’accusa di rapina a mano armata in concorso. I quattro durante le fasi immediatamente successiva al colpo erano transitati infatti a piedi e a volto scoperto all’interno del distributore Agip di via Amendola ed erano stati ripresi dal sistema di videosorveglianza. Dopo un mese di indagini da parte degli agenti del nucleo investigativo della polizia locale erano scattate le manette.

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