La Nuova Sardegna

Sassari

Ploaghe dice addio al reduce di El Alamein

Ploaghe dice addio al reduce di El Alamein

Si è spento a 98 anni Antonio Maria Fruianu: fu prigioniero degli inglesi ed ebbe una vita avventurosa

21 settembre 2018
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PLOAGHE. È scomparso mercoledì a Ploaghe, alla bella età di 98 anni, Antonio Maria Fruianu, uno dei reduci del secondo conflitto mondiale ancora in vita, che combatté come guastatore nel 31esimo Battaglione Guastatori d’Africa e che fu tra coloro che, primi dell’armata italo-tedesca aprirono i varchi della cintura fortificata di Tobruk, nella notte del 20 giugno 1942.

Antonio Maria Fruianu aveva all’epoca 22 anni e in quello storico giorno cadeva proprio il suo compleanno. Fu una battaglia epica, con i gustatori che ebbero un ruolo determinante, come titolò in prima pagina il Corriere della Sera del giorno dopo. Antonio Maria faceva lo sminatore ed era dotato di un cercamine che serviva per disattivare le mine del nemico. Conobbe persino il generale Rommel che diceva spesso ai guastatori: “siete il corpo migliore tra gli italiani”.

Poi arrivò la battaglia di El Alamein e Antonio Maria Fruianu venne fatto prigioniero il 17 luglio del 1942 dagli alleati inglesi, neozelandesi e australiani. «Nonostante fossimo disarmati e con le mani alzate – raccontava Antonio Maria con dolore e rabbia – molti di noi furono falciati dai neozelandesi. Io mi salvai solo perché ero il più robusto e mi hanno fatto portare a spalle uno dei loro feriti. Sono salvo per miracolo e devo ringraziare San Pietro di Ploaghe». In seguito venne deportato come prigioniero in una fattoria del Galles del Sud dove lavorò come contadino dalla famiglia Philips, dai quali si fece apprezzare per le sue capacità di pastore e agricoltore tanto che ha continuato per tutta la vita a tenere contatti e buoni rapporti con i figli del fattore. Nel luglio del 1946 il prigioniero Fruianu venne rimpatriato e approdò a Verona «dove purtroppo quelli che si presentarono come partigiani mi rubarono tutto, persino un orologio e altri oggetti che mi avevano regalato gli inglesi e i Philips».

Tornato in Sardegna con qualche spicciolo, andò a Siliqua dalla sorella che gli procurò un vestito, poi riprese il lavoro di contadino sino a quando non fece il concorso nel carcere mandamentale come reduce di guerra e ex combattente.

Antonio Maria si è sposato con la sua amatissima Sebastiana, un amore nato prima della chiamata in guerra e durato tutta la vita: hanno avuto ben 14 figli. Sebastiana ama raccontare spesso che «Antonio Maria era davvero un bel giovane e le ragazze lo cercavano, anche la ragazze inglesi che gli dicevano “beautiful eyes” (begli occhi) e persino “beautiful teeth” (bei denti)». Una vita davvero intensa e avventurosa quella di Antonio Maria Fruianu che ieri a Ploaghe è stato accompagnato nel suo ultimo viaggio dalla sua bella e numerosa famiglia, dalle autorità civili guidate la sindaco Carlo Sotgiu e militari e dai tantissimi compaesani che lo hanno conosciuto e apprezzato in tutti questi anni.

Mauro Tedde



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