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Sassari

Bomba carta allo stadio di Siligo: il bambino ferito ha perso due dita della mano destra

Luca Fiori
L'elicottero che ha trasportato a Cagliari il bambino ferito dalla bomba (foto Ivan Nuvoli)
L'elicottero che ha trasportato a Cagliari il bambino ferito dalla bomba (foto Ivan Nuvoli)

Ricoverato in rianimazione al Santissima Annunziata di Sassari per le prime cure, il ragazzino è stato trasportato poi all'ospedale Marino di Cagliari dove i chirurghi lo hanno operato all'arto

24 settembre 2018
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[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:sassari:cronaca:1.17278383:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/sassari/cronaca/2018/09/23/news/siligo-esplode-una-bomba-carta-bambino-sassarese-gravissimo-in-rianimazione-1.17278383]]SILIGO. Ha perso due dita della mano destra, ma il resto dell'arto è stato salvato grazie a un complicatissimo intervento di chirurgia plastica, eseguito ieri mattina 23 settembre dai medici dell'ospedale Marino di Cagliari e fortunatamente le sue condizioni sono in fase di miglioramento.

È fuori pericolo, ma avrà bisogno di un lungo periodo di riposo, il bambino di 10 anni che sabato sera è rimasto gravemente ferito a Siligo dopo aver raccolto da terra un petardo inesploso o una bomba carta artigianale. Un ordigno abbandonato a fine gara o perso inavvertitamente da qualcuno accanto agli spalti del piccolo stadio in cui si era appena concluso l'anticipo del campionato di Prima Categoria tra i padroni di casa del Siligo e il Pozzomaggiore.

Un episodio allarmante su cui stanno cercando di far luce i carabinieri della compagnia di Bonorva, guidati dal maggiore Sebastiano Battino, che hanno già interrogato decine di persone per capire chi possa aver portato il petardo all'interno dello stadio.

All’alba del 23 settembre il bambino ferito è stato caricato sull’elicottero del 118 e trasportato d’urgenza a Cagliari. Sabato notte i medici del Santissima Annunziata di Sassari, dopo l’arrivo del piccolo paziente in ospedale, avevano pensato a ridurre un ematoma alla testa dovuto alla violentissima esplosione. Ieri mattina a Cagliari si sono precipitati anche i genitori del bambino, il fratellino gemello e il fratello di vent’anni che gioca proprio nella squadra del Siligo, ma che sabato pomeriggio si trovava in tribuna per via di un infortunio. «L’esplosione ci ha fatto precipitare in un incubo» racconta Mario Fadda, ex allenatore-giocatore del Siligo e figlio di Angelo, il giocatore scomparso dieci anni fa a cui proprio sabato era stato dedicato l’impianto sportivo del paese.

«È stato terribile - racconta Fadda - il piccolo perdeva sangue e la gente urlava disperata. Mi sono tolto la camicia - aggiunge - e insieme ad altre persone abbiamo provato a bloccare l’emorragia». Sul posto, tra gli spettatori, fortunatamente c’erano un medico e alcuni infermieri professionali. Tutti si sono prodigati e in costante collegamento con la centrale operativa del 118 di Sassari hanno gestito l’emergenza fino all’arrivo a Siligo dell’ambulanza e dell’elicottero partito da Olbia. Il mezzo aereo ha provato ad atterrare sul campo di calcio, ma non è stato possibile e allora ha ripiegato su un terreno adiacente. Dopo una veloce valutazione si è però deciso di portate il piccolo a Sassari a bordo dell’ambulanza. Una corsa disperata che è servita a salvargli la vita.

L’incidente si è verificato poco dopo le 19, quando le due squadre erano appena entrate negli spogliatoi e poco dopo sarebbe iniziata la festa in memoria di Angelo Fadda. All’interno dell’impianto al momento dello scoppio non erano presenti forze dell’ordine. Durante la gara erano stati accesi dei fumogeni, ma non si era sentita nessuna esplosione. Dopo il fischio finale il bambino di 10 anni si è incuriosito per la presenza di un oggetto per terra. L’ha raccolto per andare a chiedere al padre di che cosa potesse trattarsi e subito dopo c’è stato l’esplosione. Un boato violentissimo che ha scatenato il panico. Anche il padre e il fratellino gemello sono rimasti leggermente contusi dalla deflagrazione, ma per loro non si è reso necessario il ricovero.

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