La Nuova Sardegna

Sassari

Alghero, la posidonia ritorna negli stabilimenti

di Gianni Olandi
Posidonia ad Alghero
Posidonia ad Alghero

Come prevede la normativa i cumuli di alghe verranno riposizionati lungo il Lido

24 settembre 2018
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ALGHERO. Tra qualche settimana i balneari algheresi riprenderanno il gioco dell’oca che ormai praticano da qualche anno con la posidonia spiaggiata. Con l’arrivo dell’autunno infatti dovranno riprendere, ciascuno in quota parte evidentemente, quei quantitativi che hanno posizionato all’inizio dell’estate sul litorale di San Giovanni divenuto ormai un centro di accumulo di proporzioni gigantesche. Quantitativi, per circa 8.500 metri cubi, che saranno riportati sulla battigia degli arenili degli stabilimenti balneari di provenienza. Montagne di alghe riprenderanno la loro posizione con vista su Capo Caccia e a queste si aggiungeranno quelle che si depositeranno con le mareggiate invernali. Va precisato però che questa consistente abbondanza di “paglia marina” spiaggiata è il sintomo più evidente dello stato di ottima salute delle praterie di posidonia che si trovano nel golfo di Alghero e che, per dimensioni, sono tra le più estese del Mediterraneo.

Tornando al gioco dell’oca delle alghe catalane, il rappresentante del sindacato Balneari della Confcommercio, l’architetto Bruno Costantino, fa notare che questo riposizionamento e accumulo invernale rischia di essere perfino un danno di tipo ambientale.

«È noto a tutti – afferma – che in diversi casi le mareggiate invernali trasportano sabbia e la depositano sugli arenili, una sorta di ripascimento naturale operativo da sempre che produce benefici per le attività di balneazione. Ebbene, con i banchi di alghe morte a ridosso della battigia si crea una sorta di barriera, dei veri e propri banchi che impediscono alle mareggiate di entrare negli arenili e depositare la sabbia. Siamo in presenza di una normativa completamente da rivedere e saremo molto grati ai carabinieri del Noe – che hanno eseguito sopralluoghi sulla spiaggia di San Giovanni – se volessero consultarci per poter dare anche il nostro contributo. Abbiamo fatto degli studi approfonditi e possiamo essere considerati anche dei tecnici».

E sempre a proposito della discarica di San Giovanni va ricordato che entro il mese dovrebbero giungere alla amministrazione comunale le richieste da parte degli agricoltori che intendono utilizzare le alghe come fertilizzanti per i terreni. Una procedura che, soprattutto i più avanti negli anni, ricordano molto bene. Se ne servivano i contadini che coltivavano ortaggi e verdure nei terreni dell’entroterra della via Lido. Dal sindacato balneari giunge anche una segnalazione di una certa rilevanza: «Non dobbiamo dimenticare che il canalone delle acque bianche che sfocia sull’arenile – sostiene Costantino – in occasione delle piogge trasporta a valle ogni tipo di materiale, dalle deiezioni canine ai residui degli scarichi delle auto. Sostanze che inzuppano i banchi di alghe, con conseguenze imprevedibili anche sotto l’aspetto sanitario. Noi tra qualche settimana andremo a recuperarle e le porteremo sulle nostre spiagge».



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