La Nuova Sardegna

Sassari

Batterio in ospedale a Sassari: nove pazienti in isolamento

Luigi Soriga
Batterio in ospedale a Sassari: nove pazienti in isolamento

Santissima Annunziata: non ci sono posti nelle Rsa e gli anziani finiscono in corsia

25 settembre 2018
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SASSARI. L’ospedale salva migliaia di vite, ma ogni tanto non è esattamente il miglior amico della salute. Questo perché è un concentrato di destini e di patologie che si sfiorano all’interno di corridoi, stanze, ascensori che non possono essere mai totalmente asettici. Quindi anziani e pazienti con un apparato immunitario che gira in folle, sono prede facili per virus e batteri.

Basta dare un’occhiata al reparto di Lungodegenza, dove in questi giorni la situazione è critica. A raccontarla è proprio un paziente: «Da una settimana mi ritrovo in isolamento, perché in ospedale ho contratto un batterio e mi dicono che potrei essere contagioso. La cosa singolare è che, mal comune mezzo gaudio, sono in bella compagnia. Infatti nel mio reparto siamo in nove, su un totale di 26 ospiti, a essere nella stessa situazione. Cioè portatori di un non ben specificato batterio, quindi relegati in una stanza o da soli o al massimo in due, senza sapere se siamo untori, se siamo contagiosi, e per quanto tempo ancora dobbiamo andare avanti con antibiotici e isolamento».

Tecnicamente sono dei pazienti colonizzati, ovvero portatori “sani” di un germe multiresistente agli antibiotici tradizionali, che però non dà segni clinici evidenti. Ma una volta che la prova tampone dà esiti positivi alla presenza di batteri, come da protocollo scatta la procedura di isolamento. Quindi stanza singola o al massimo in due, distanza di sicurezza di un metro con le altre persone, parenti e visitatori rigorosamente bardati con tuta e mascherina.

«Non è una situazione piacevole – prosegue il paziente – sentirsi un potenziale appestato, e sapere soprattutto che di aver contratto i germi negli altri reparti dell’ospedale. Io ad esempio sono stato “colonizzato” con tutta probabilità in Medicina Interna e qui in Lungodegenza hanno rilevato i batteri e mi stanno curando. Ho altri problemini da risolvere, ma questo ulteriore disagio, me lo sarei risparmiato volentieri». Ad altissimo rischio di contagio, e terreno fertile per i virus, sono in prima battuta le persone più anziane e immuno depresse. E in questo momento ci sono tre pazienti in lista di attesa nelle Rsa, non autosufficienti, con seri problemi di salute, “parcheggiati” tra Lungodegenza e Clinica Medica.

Nelle loro condizioni di salute, cioè con la vita costantemente appesa a un filo, la permanenza in ospedale diventa un enorme azzardo. Perché risultano esposti a qualsiasi tipo di contagio. Ma non avendo la possibilità di ottenere un’assistenza o al San Nicola o al Matida, ad ogni aggravamento sono costrette ad approdare prima al pronto soccorso, e poi nei vari reparti del Santissima Annunziata. Il Comune di Sassari paga la quota degli utenti inseriti nelle Rsa che ne hanno fatto richiesta e ne hanno i requisiti. Ma purtroppo le strutture sono sold out. Attualmente la lista d'attesa delle persone che possono richiedere il contributo, compilata dal Settore Coesione sociale secondo determinati parametri, è di 10 utenti. Ma non possono accedere alle residenze sanitarie perché tutti i letti sono occupati. Resta il ripiego ospedaliero, ma con tutti i rischi annessi.

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