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Esperti a confronto per conoscere e battere il “cyberbullismo”

OZIERI. Tante voci per cercare di interpretare il diffuso fenomeno del cyberbullismo animeranno il seminario organizzato per domani a Ozieri dal Cif, dal titolo “Cyberbullismo: la conoscenza come...

25 settembre 2018
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OZIERI. Tante voci per cercare di interpretare il diffuso fenomeno del cyberbullismo animeranno il seminario organizzato per domani a Ozieri dal Cif, dal titolo “Cyberbullismo: la conoscenza come strumento di prevenzione”.

Nella tavola rotonda, in programma dalle 17 nella sala conferenze dell’Unione del Logudoro, interverranno Elena Ferrara, insegnante, promotrice e prima firmataria della legge contro il bullismo entrata in vigore il 18 giugno 2017, Antonio Polo, agente di polizia che si occupa di reati informatici per la polizia postale, con particolare riferimento a quelli che coinvolgono i minori, Luca Pisano, psicologo, psicoterapeuta, direttore di un master sul cyberbullismo e il referente per la Sardegna dell’Osservatorio Cybercrime.

Seguiranno le testimonianze di quella di Alessia, intervistata dal consulente della cooperativa Lariso Gianfranco Oppo, e quella di Marco Chirigoni che, come repper Aspie, farà un’esibizione. Introdurrà i lavori il saluto della presidente del Cif Ozieri Liana Mavuli, delle autorità cittadine presenti e della presidente regionale del Cif Mattia Pericu.

«Con questa iniziativa di sensibilizzazione - dice Mattia Pericu - il Cif regionale prosegue nel suo impegno, iniziato già dallo scorso anno, nel contrasto al fenomeno del bullismo in tutte le sue forme. In particolare al cyberbullismo, che appare come una trasposizione del primo, in una forma più ricercata, ma anche più subdola e vigliacca e, pertanto, più pericolosa».

«Questo nostro incontro - prosegue la presidente regionale del Cif - si rivolge a quanti, nei propri ambiti, svolgono un ruolo di educatori, nella famiglia, nella scuola, nelle palestre, negli oratori, anche se, riteniamo, nessuna persona possa sentirsi non toccata o non coinvolta da questa problematica, data la sua vastissima valenza umana e sociale. E’ tutta l’opinione pubblica chiamata ad assumersi la propria quota di responsabilità per evitare che certe cose avvengano». (b.m.)

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