L’Ipaa vince la battaglia: ci sarà la prima classe
di Emidio Muroni
Bonorva, sì dell’Ufficio scolastico all’apertura dell’istituto di Sas Palazzinas Scongiurato il rischio di accorpamenti e tagli. Soddisfatti sindaco e cittadini
25 settembre 2018
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BONORVA. Da ieri mattina si respira un’aria nuova fra i banchi della classe prima dell’Ipaa, l’istituto professionale per l’agricoltura e l’ambiente che si trova a “Sas Palazzinas”, nella vasta e fertile pianura di Santa Lucia. L’Ufficio scolastico regionale ha infatti deciso ufficialmente di concederne l’apertura.
Una ottima notizia dopo giorni trascorsi fra tanti dubbi, con la preoccupazione che il continuo taglio e accorpamento delle sedi e classi e la mancata concessione dell’apertura della prima classe dell’Ipaa portasse a una nuova chiusura negli istituti scolastici presenti in loco. Invece è prevalso il buon senso con grande sollievo e soddisfazione per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimo D’Agostino e da tutta la popolazione che già nel 2012 aveva “subito” il trasferimento della dirigenza dell’Istituto comprensivo Paolo Mossa, scuole primarie e secondarie. Per lo strano, impopolare e inadeguato gioco dei numeri – che ovviamente non considerava le esigenze sociali, economiche e didattiche dell’utenza – per pochi alunni in più, era stata spostata a Pozzomaggiore e aveva privato la sede di Bonorva anche dell’importante ufficio di segreteria.
Nel 2013 il paese del Meilogu ha subìto ancora, per la mancanza di un solo alunno, la chiusura del Liceo classico che, istituito nel 1968, aveva ospitato sui propri banchi tanti giovani che hanno costruito una carriera scolastica di grande valore e un avvenire che, in molti casi, li vede primeggiare nel mondo della cultura e del lavoro.
La chiusura dell’Ipaa sarebbe stata la classica goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso. Era ormai evidente il malumore che serpeggiava fra la gente, gli amministratori e gli studenti, pronti a scendere in piazza per difendere il proprio diritto allo studio all’interno di una realtà affermata e assolutamente adeguata, sia come strutture sia come attrezzature alle esigenze della comunità.
L’Ipaa rappresenta un’indicativa realtà per l’intera collettività di Bonorva. Sorge in località “Sas palazzinas”, all’interno di un appezzamento di circa 60 ettari, donato l’8 marzo del 1969 dall’ex “Ente Manai” all’allora Istituto “F. Sisini” che, alla fine degli anni ’80, vi costruì un nuovo caseggiato scolastico, accogliente e funzionale e perfettamente attrezzato.
Da allora l’istituto costituisce il laboratorio principale, al servizio della scuola, in cui gli alunni apprendono in sostanza le tecniche di coltivazione e produzione. Oltre all’azienda agraria sono presenti: il minicaseificio, il tunnel di coltivazione, il laboratorio di chimica e scienze, il campo di calcetto e il nuovissimo laboratorio d’informatica. È una scuola moderna che, con il corso di studi completo, al termine del terzo anno permette di conseguire la qualifica professionale di Operatore agricolo, riconosciuta dall’Unione europea e, dopo 5 anni, il diploma di Agrotecnico. Poiché l’economia della zona è costituita in prevalenza da aziende agro-zootecniche e agro-alimentari, rappresenta un importante punto di riferimento per l’istruzione e la formazione professionale in agricoltura per tutto il Meilogu.
Una ottima notizia dopo giorni trascorsi fra tanti dubbi, con la preoccupazione che il continuo taglio e accorpamento delle sedi e classi e la mancata concessione dell’apertura della prima classe dell’Ipaa portasse a una nuova chiusura negli istituti scolastici presenti in loco. Invece è prevalso il buon senso con grande sollievo e soddisfazione per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimo D’Agostino e da tutta la popolazione che già nel 2012 aveva “subito” il trasferimento della dirigenza dell’Istituto comprensivo Paolo Mossa, scuole primarie e secondarie. Per lo strano, impopolare e inadeguato gioco dei numeri – che ovviamente non considerava le esigenze sociali, economiche e didattiche dell’utenza – per pochi alunni in più, era stata spostata a Pozzomaggiore e aveva privato la sede di Bonorva anche dell’importante ufficio di segreteria.
Nel 2013 il paese del Meilogu ha subìto ancora, per la mancanza di un solo alunno, la chiusura del Liceo classico che, istituito nel 1968, aveva ospitato sui propri banchi tanti giovani che hanno costruito una carriera scolastica di grande valore e un avvenire che, in molti casi, li vede primeggiare nel mondo della cultura e del lavoro.
La chiusura dell’Ipaa sarebbe stata la classica goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso. Era ormai evidente il malumore che serpeggiava fra la gente, gli amministratori e gli studenti, pronti a scendere in piazza per difendere il proprio diritto allo studio all’interno di una realtà affermata e assolutamente adeguata, sia come strutture sia come attrezzature alle esigenze della comunità.
L’Ipaa rappresenta un’indicativa realtà per l’intera collettività di Bonorva. Sorge in località “Sas palazzinas”, all’interno di un appezzamento di circa 60 ettari, donato l’8 marzo del 1969 dall’ex “Ente Manai” all’allora Istituto “F. Sisini” che, alla fine degli anni ’80, vi costruì un nuovo caseggiato scolastico, accogliente e funzionale e perfettamente attrezzato.
Da allora l’istituto costituisce il laboratorio principale, al servizio della scuola, in cui gli alunni apprendono in sostanza le tecniche di coltivazione e produzione. Oltre all’azienda agraria sono presenti: il minicaseificio, il tunnel di coltivazione, il laboratorio di chimica e scienze, il campo di calcetto e il nuovissimo laboratorio d’informatica. È una scuola moderna che, con il corso di studi completo, al termine del terzo anno permette di conseguire la qualifica professionale di Operatore agricolo, riconosciuta dall’Unione europea e, dopo 5 anni, il diploma di Agrotecnico. Poiché l’economia della zona è costituita in prevalenza da aziende agro-zootecniche e agro-alimentari, rappresenta un importante punto di riferimento per l’istruzione e la formazione professionale in agricoltura per tutto il Meilogu.
