La Nuova Sardegna

Sassari

Cento candeline per Antonia Melis

Erula festeggia la sua longeva cittadina, madre di sette figli e fervida credente

27 settembre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





ERULA. Il 27 settembre Erula raddoppierà il numero dei suoi centenari. Non ci sarà più solo Pasqualina Marras, visto che a tenerle compagnia in questa speciale categoria anagrafica ci sarà anche la neocentenaria Antonia Melis. Un’altra lucidissima signora che, nata negli anni terribili in cui finiva la grande guerra, ha attraversato in pieno ciò che rimaneva del ‘900. Festeggerà il suo primo secolo nella casa di riposo del paese, protagonista di un programma che avrà inizio con la messa delle 18, seguita dall’esibizione di un gruppo locale, e l’incontro con figli, nipoti, parenti, amici e conoscenti.

Un evento al quale gli erulesi, comunque, sono in un certo senso abituati, tanto che il luogo in cui vivono può essere considerato uno dei centri sardi in cui la longevità fa più frequentemente capolino. Oltre ai sette figli e ai tanti nipoti, tra i quali anche bis e trisnipoti, a omaggiare Antonia Melis ci sarà la sindaca del paese, Marianna Fusco, che formulerà gli auguri dell’intero paese.

Nata a Perfugas, quando ancora Erula e le sue frazioni facevano capo a questo Comune, la signora Antonia ha vissuto a lungo a Tettile, oggi nel territorio comunale di Erula, seguendo lo stile di vita, riservato e intenso, di tante altre donne sarde: la casa a cui badare e la cura della famiglia e dei sette figli messi al mondo, tutti maschi; il tempo per così dire libero da dedicare alla gestione di un esercizio pubblico, punto di appoggio per molti insegnanti di passaggio nella scuola locale; la fede vissuta con grande devozione. «Una donna di chiesa, vecchio stampo, molto devota”, così la definisce Domenico Rosso, uno dei sette figli. Nell’82 perse il marito sessantanovenne, ma ha potuto sempre contare sull’affetto dei figli, tre dei quali si sono arruolati nell’arma dei carabinieri, e del folto “nipotame”. Non manca mai di recitare il suo rosario. La signora Antonia ha, ad esempio, spesso raccontato che, dopo il parto del secondo figlio, i medici le dissero che non avrebbe potuto averne altri. Poco dopo aver ricevuto una notizia che sapeva tanto di verdetto definitivo vide un frate sorriderle. Fu un’immagine fugace che altri presenti non colsero. Il fatto è che quello, malgrado le parole dei medici, non fu l’ultimo parto. A Saccargia, anni dopo, ebbe la visione di una madonna. E di ricordi sarà ricca la festa del suo compleanno, alla quale potrebbe, chissà, essere presente anche zia Pasqualina, comare della nuova centenaria di Erula.

Giuseppe Pulina

In Primo Piano
L'emergenza

Alberghi e resort restano senza acqua, Giovanni Sanna compra due dissalatori

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative