La Nuova Sardegna

Sassari

Ascensore fermo da anni e disagi al poliambulatorio di Castelsardo

di Donatella Sini
Ascensore fermo da anni e disagi al poliambulatorio di Castelsardo

Disabili portati a braccia e madri con i neonati hanno difficoltà ad accedere ai servizi sanitari L’Ats si scusa con i pazienti e annuncia di essere già al lavoro per risolvere il problema

29 settembre 2018
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CASTELSARDO. Un ascensore seminuovo si staglia sulla facciata del consultorio Ats di Via Colombo. Eppure i neo genitori, che si recano agli ambulatori del piano superiore, devono salire le scale a piedi con i passeggini in spalla, o lasciarli sulla strada, davanti alle scale, e portare i neonati in braccio.

Per i diversamente abili, il discorso non cambia, devono affrontare la scalinata, grazie all'aiuto di parenti, amici o degli altri pazienti che si trovano ad accedere nello stesso momento. C’è anche chi deve prendere in braccio il proprio familiare. L'ascensore è infatti inutilizzabile da diversi anni, il disagio é particolarmente sentito da chi ha problemi di deambulazione. Una situazione assurda in un luogo dove le barriere archittettoniche non dovrebbero esistere e invece diventano un muro invalicabile per i pazienti.

«Il consultorio Asl, così come il poliambulatorio al piano terra, ha medici validi e premurosi – racconta un castellanese, marito di una donna disabile –, ma per accedervi occorre arrampicarsi su una gradinata in ferro, ripida e disagevole». Al consultorio, infatti, ci sono anche altri ambulatori specialistici. Stesso problema lo affrontano le donne, di qualunque età, che devono recarsi dal ginecologo, e le mamme che devono far assistere i neonati dall'ostetrica o farli vaccinare dall'ufficiale sanitario.

Lo stabile, che ospita appunto diversi servizi sanitari, e serve, oltre che Castelsardo anche diversi Comuni del circondario, è di proprietà dell’Azienda sarda per la tutela della salute. E all’Ats non ignorano certo il problema. Tanto da scusarsi con l’utenza di Castelsardo per il disagio e annunciare di essere «già al lavoro per risolvere il problema. Nei giorni scorsi è avvenuta un’interlocuzione con l’amministrazione comunale, grazie alla quale sarà possibile governare al meglio le tempistiche per l’attivazione del servizio».

Quando inizieranno i lavori per rimettere il funzione l’ascensore l’Ats non lo dice, ma assicura che avviserà «l’utenza sullo stato di avanzamento dei lavori».

In fondo basterebbe veramente poco per agevolare le giornate di chi già vive in maniera complicata, senza averne alcuna colpa. «A Castelsardo le barriere architettoniche sono dappertutto– conclude il marito della disabile –. Davanti all'ufficio postale, ad esempio c'è la sosta per i disabili, ma per salire sul marciapiede bisogna scavalcare l’aiuola, lo scivolo per la carrozzina è distante una ventina di metri. E se volessimo fare un giro al centro storico? Possiamo accedere con l’auto, grazie al cartellino che ce lo permette, ma non possiamo sostare. Non c'è infatti nessuno stallo per i disabili, e se ci fosse sarebbe utilizzato da tutti, come gli altri che si trovano nel centro abitato».



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