La Nuova Sardegna

Sassari

La dea madre con il bambino si potrà toccare

La dea madre con il bambino si potrà toccare

Perfugas, nella nascente sezione tattile del Map copie della statua saranno a disposizione del pubblico 

29 settembre 2018
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PERFUGAS. L’esemplare di dea madre custodito al Map di Perfugas potrà presto essere toccato con mano dai visitatori. Non s’infrangeranno le regole che mettono in sicurezza gli antichi e preziosi reperti del museo, ma di una bella trovata della società Sa Rundine, che gestisce il Museo Archeologico e Paleobotanico di Perfugas da vent’anni. È stato infatti deciso di procedere a una riproduzione e ricostruzione della statuetta che tenga conto dello stato attuale del reperto e di quelle che potevano essere le sue condizioni originali.

L’artefice di tutto questo sarà Graziella Dettori, restauratrice con una quarantina di anni di esperienza nel campo, autrice di tanti “miracolosi” recuperi e riproduzioni di testimonianze preistoriche e antiche. È alla sua abile mano che un po’ tutti si affidano. Quando sarà ultimata la copia fedele della dea madre con bambino, questa potrà venire ammirata e toccata con mano nella nascente sezione tattile del Map. In queste settimane è però possibile vedere Graziella Dettori che dà forma alla statua nel laboratorio del museo.

«È un reperto importantissimo – spiegano le operatrici di Sa Rundine – perché è l'unica dea madre databile al neolitico medio che tiene tra le braccia un bambino. Purtroppo proprio il bambino è conservato solo in parte, ma grazie all'attenta osservazione di quanto resta, parte del braccio e della gamba destra e il piedino, è possibile ipotizzare una ricostruzione».

L’entusiasmo è alle stelle. «Abbiamo avuto l’idea di riprodurre due copie della dea madre: una uguale all'originale, per dare modo a tutti i visitatori di toccarne con mano i morbidi volumi, e una, invece, con la ricostruzione del bambino, che darà un'idea di come poteva essere originariamente il reperto».

Il progetto di Sa Rundine è coadiuvato dalla Soprintendenza e dal personale della locale sede operativa. A tutti è nota la perizia di Graziella Dettori, che ha già realizzato centinaia di copie di reperti archeologici sparsi per i musei e i Comuni di tutta la Sardegna. Tra questi anche il toro in bronzo proveniente dal pozzo sacro di Predio Canopoli, esposto nel museo perfughese.

La tecnica usata è la copia dal vero, perché la normativa attuale vieta comprensibilmente di realizzare copie con la tecnica del calco diretto, come succedeva fino ad alcuni fa.

Giuseppe Pulina

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