La Nuova Sardegna

Sassari

Pozzomaggiore dal Medioevo a oggi

Pozzomaggiore dal Medioevo a oggi

Tre giovani ricercatori hanno presentato il loro lavoro in un affollato convegno

30 settembre 2018
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POZZOMAGGIORE. “Faeddende de Puttumajore”. E’ il titolo di un convegno che ha colpito l’interesse, e la curiosità di tantissima gente che si è radunata nel salone del Nuovo Teatro Santa Croce. L’iniziativa è di tre giovani studiosi e ricercatori di Pozzomaggiore che hanno voluto condividere le proprie esperienze di lavoro con i loro paesani.

Un invito che è stato recepito in modo più che positivo da un pubblico che, con lunghi applausi, ha mostrato di apprezzare la validità dell’impegno, dello studio e delle ricerche compiute da Antonio Carboni, Luisa Calaresu e Matteo Dettori. I tre ricercatori hanno brevemente illustrato il frutto di studi specifici e idealmente collegato il proprio lavoro al legame sincero e intenso che, da generazioni, li unisce al paese. Uno stimolo che li ha spinti ad approfondirne la storia, l’archeologia e l’arte. Ricerche compiute secondo un percorso cronologico iniziato nel medioevo con la “Villa di Putzumaior” e seguito dalle tante vicende dell’età moderna fino al primo ‘900.

La conferenza, oltre a rappresentare un importante momento di riflessione storica e generazionale ha ottenuto lo scopo di risvegliare nella gente l’interesse per la storia locale e le tante testimonianze esistenti e leggibili nei documenti più o meno recenti che l’hanno caratterizzata. Antonio Carboni, laureato in Scienze dei beni culturali, ha esposto la sua ricerca sull’evoluzione della chiesa di Santa Croce, leggibile dall’analisi stratigrafica dei vari paramenti murari che compongono l’edificio. Luisa Calaresu, dottoressa in Storia dell’arte, ha posto l’accento sull’analisi storico-artistica delle testimonianze materiali, dalle chiese ai palazzi signorili, e proposto anche alcuni confronti con altre opere del territorio. Matteo Dettori, appassionato ricercatore, ha condiviso le sue ricerche genealogiche che l’hanno portato a riscoprire alcuni aspetti della storia plurisecolare del paese ed ha analizzato il contesto storico e le famiglie che lo hanno arricchito. «Ci siamo conosciuti due anni fa – hanno osservato gli autori –, quando ciascuno aveva già intrapreso il proprio lavoro, ma la passione per la materia e il legame forte col paese ci ha spinto ed entusiasmato tanto da voler collaborare».

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