La Nuova Sardegna

Sassari

I 25 anni di sacerdozio di monsignor Tamponi

I 25 anni di sacerdozio di monsignor Tamponi

Don Antonio li festeggerà a San Giuseppe dove fu ordinato, sarà presente anche l’arcivescovo Saba

05 ottobre 2018
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SASSARI. Venticinque anni di sacerdozio. Li festeggera sabato 6 ottobre monsignor Antonio Tamponi. Alle 19 presiederà a San Giuseppe la messa solenne alla presenza dell’arcivescovo Saba e di numerosi sacerdoti. Monsignor Tamponi è stato ordinato proprio a San Giuseppe, sua parrocchia di origine, il 25 settembre 1993 con l’imposizione delle mani da parte dell’arcivescovo Salvatore Isgrò, il quale lo invitò a frequentare gli studi in Diritto Canonico nella Pontificia Università della Santa Croce in Roma. Al suo rientro a Sassari, nel 1995, monsignor Isgrò gli diede la nomina di vice parroco della Cattedrale e di San Giuseppe, e di lì a poco anche l’importante incarico di cancelliere della Curia Arcivescovile che ha svolto per dieci anni. A soli 29 anni il sacerdote fondò la Cappella Musicale del Duomo della quale è ancora oggi direttore animando le più solenni occasioni della vita liturgica diocesana.

I vescovi che si sono succeduti hanno apprezzato la preparazione culturale e il grande equilibrio di don Antonio e nel 2005 padre Paolo Atzei lo nominò vicario episcopale per la materia matrimoniale. Nel gennaio 2007, poi, venne inviato come amministratore della Basilica di San Gavino a Porto Torres e a ottobre assunse l’incarico di parroco di Sant’Agostino a Sassari, canonico del prestigioso Capitolo Turritano e vicario giudiziale. Contestualmente diveniva direttore spirituale del Gremio dei Viandanti. Di recente monsignor Saba lo ha nominato moderatore della Curia Arcivescovile e suo speciale delegato per i Gremi cittadini. Le comunità nelle quali ha operato hanno un vivo e gradevole ricordo di uomo colto e a un tempo sempre disponibile e particolarmente sensibile alle esigenze dei più sofferenti. Sabato quindi sarà una grande festa a San Giuseppe, come 25 anni fa, anche se mancheranno molte persone care al sacerdote tra le quali i suoi genitori scomparsi di recente e lo storico parroco monsignor Masia. Ci sarà però l’affetto di quanti ha incontrato nelle comunità che ha servito, dell’arcivescovo con il quale sono stati colleghi all’Università, del vescovo Pietro Meloni e di tanti sacerdoti che vedono in lui un amico e un confratello.

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