La Nuova Sardegna

Sassari

«Ripartire dalla chimica sostenibile»

«Ripartire dalla chimica sostenibile»

Filctem-Cgil: «Indispensabile coniugare le bonifiche industriali con tale progetto»

05 ottobre 2018
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PORTO TORRES. Il documento politico che contiene la sintesi del dibattito dei partecipanti al terzo congresso della Filctem Cgil di Sassari ritiene strategico - per il territorio del Nord Sardegna e per l’intera Regione - riaffermare e conseguire il completamento degli investimenti nella chimica sostenibile all’interno dell’area industriale di Porto Torres. Tenendo soprattutto conto dell’evoluzione che il tempo ha inevitabilmente imposto con un necessario aggiornamento delle produzioni rispetto al piano originario, inquadrandoli nella riconversione e rilancio dell’Area di crisi complessa di Sassari e Porto Torres.

«Riteniamo altresì indispensabile coniugare le bonifiche nel territorio con tali progetti e con quelli di altri soggetti – dice il segretario provinciale della Filctem-Cgil Gianfranco Murtinu –, per esempio quelli del Consorzio Provinciale sui bracci di carico del metano o il fotovoltaico Eni, con l’obbiettivo di salvaguardare non solo l’occupazione attuale ma di dare risposte alle richieste di lavoro del territorio: il congresso ritiene inoltre indispensabile che il presidente della giunta regionale Francesco Pigliaru convochi al più presto un incontro con le organizzazioni sindacali e le aziende interessate, per avviare la discussione su questi investimenti e recuperare così il tempo perduto».

Durante il dibattito la Filctem di Sassari ha rimarcato che anche i processi di transizione ai nuovi regimi energetici (de-carbonizzazione) debbano avvenire, così come indicato nella stessa Strategia energetica nazionale, salvaguardando l’occupazione nei siti di produzione a carbone di Fiume Santo e Sulcis attraverso la riconversione delle stesse.

«Argomento centrale deve poi essere la semplificazione dei percorsi autorizzativi di iniziative economiche o legate alla bonifica del territorio – aggiunge Murtinu –, per evitare che i tempi si dilatino ancora a dismisura rischiando di vanificarle o di non essere più funzionali ai progetti di reindustrializzazione».

Nel passaggio finale del documento, i cui contenuti sono stati approvati all’unanimità dai presenti, i partecipanti hanno espresso anche la loro forte preoccupazione per il quadro politico nazionale che si sta configurando dopo il voto politico dello scorso marzo. «Una deriva populista e razzista, infatti, sembra mettere in discussione i valori di pace, solidarietà e integrazione cari alla nostra Cgil». (g.m.)

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