La Nuova Sardegna

Sassari

via dei corbezzoli 

Rotatoria provvisoria e pericolosa

I jersey di plastica vuoti vengono spostati dagli automobilisti

06 ottobre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. Con l'arrivo della stagione delle piogge via dei Corbezzoli, o meglio, l'intera strada a scorrimento veloce che collega via Sassari a Via delle Vigne e alla Litoranea, diventa un pericolo. Voragini, più che buche, nell'intero percorso stradale, rattoppi fatti alla "bene in meglio", segnaletica spesso fuorviante - almeno per i forestieri che entrano a Serra li Pozzi quando vorrebbero raggiungere Castelsardo o Santa Teresa -, scarsa illuminazione e poi il simbolo della precarietà con cui sovente si realizzano le cose a Porto Torres: la rotatoria coi jersey. In teoria dovrebbero essere pieni d'acqua, ma naturalmente non è così. In questo modo quando c'è troppo vento, quando qualche macchina arriva "un po' lunga" - ed infatti diversi presentano segni di collisione risultando ammaccati - o qualche buontempone decide di dare loro la forma che desidera, i jersey cambiano posizione. Ieri mattina, dopo diversi giorni nei quali avevano assunto una forma quasi a "S", qualcuno deve averli riposizionati a formare un cerchio. Essendo quella in questione una delle vie d'accesso a Porto Torres, oltre che al quartiere più grande della città, un maggiore decoro sarebbe auspicabile. La storia di quella rotatoria è assai particolare: cinque anni fa all'improvviso una voragine fece sprofondare un tratto di via dei Corbezzoli, così si decise di optare per soluzione che chiudesse il medesimo tratto creando una rotatoria provvisoria qualche decina di metri più avanti. Da provvisoria, come spesso accade a Porto Torres, quella rotatoria è diventata quasi definitiva.

Emanuele Fancellu

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative