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Sassari

Spari nel centro storico di Sassari, il cerchio si stringe

di Luca Fiori
Spari nel centro storico di Sassari, il cerchio si stringe

La polizia è sulle tracce del “pistolero” di via Turritana. I residenti: «Noi restiamo qui» 

09 ottobre 2018
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SASSARI. Cinque colpi in rapida successione, poi altri tre esplosi un paio di minuti più tardi, come se chi ha sparato avesse sfrontatamente atteso per strada che il suo “obiettivo” si affacciasse alla finestra o uscisse di casa per regolare i conti di persona.

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Quegli spari – che domenica prima dell’alba hanno squarciato il silenzio di via Turritana – li hanno sentiti in tanti. Qualcuno ha sbirciato verso la strada dalle persiane socchiuse, altri hanno girato la testa dall’altra parte del cuscino e ripreso a dormire, ma nessuno tra gli abitanti del quartiere ha avuto il coraggio di chiamare le forze dell’ordine e raccontare che in via Turritana c’era una persona che stava scaricando – contro la facciata di una palazzina a due passi dal Duomo – l’intero caricatore di una calibro 9.

L’obiettivo – la polizia ne è praticamente certa – era l’abitazione di una donna sassarese che vive al primo piano di una vecchia palazzina che si trova proprio dietro Palazzo Ducale. Una delle finestre dell’appartamento in quel momento era aperta e uno dei colpi si è conficcato nella parete del bagno, ma fortunatamente l’inquilina in quel momento si trovava in camera da letto.

«Sinceramente non mi sono accorta di niente – racconta la donna che chiede che il suo nome non finisca sul giornale – anzi, a dir la verità ho sentito dei rumori, ma non avendo nemici non ho minimamente pensato che qualcuno potesse sparare contro la mia abitazione e ho ripreso a dormire. Non è la prima volta – aggiunge – che da queste parti si sentono spari e quindi non ho dato troppa importanza a quelle esplosioni».

La donna è stata interrogata a lungo dagli investigatori della squadra mobile che ieri mattina hanno presentato una dettagliata relazione sul tavolo del sostituto procuratore Mario Leo, titolare dell’inchiesta. All’origine dell’atto intimidatorio ci sarebbero questioni sentimentali, forse un ex accecato dalla gelosia. La polizia sta seguendo una pista ben precisa e nelle prossime ore il cerchio potrebbe stringersi intorno al responsabile del folle gesto.

Intanto abitanti e commercianti della via si interrogano sulla pericolosa deriva che anche da queste parti ha preso il centro storico. «La situazione è preoccupante» spiega Luigi Nappi che vive proprio nella palazzina contro la cui facciata sono stati esplosi i colpi di pistola e che quella stessa notte ha subìto un danneggiamento alla macchina. «Io ero sveglio per vedere il gran premio di Formula 1 – spiega il pensionato – e qualche rumore l’ho sentito, ma ho pensato ai soliti petardi e per questo non ho chiamato le forze dell’ordine».

Qualche decina di metri più su c’è una delle attività più antiche della via, la gioielleria Puggioni, dove tre anni fa le titolari si sono viste puntare una pistola in faccia da una banda di rapinatori locali. «Nonostante quell’episodio e nonostante la crisi – spiega Orietta Puggioni – in questa zona esiste ancora la solidarietà tra le persone, quel microcosmo che da altre parti non esiste più. In via Turritana, come nel resto del centro ci sono tanti problemi – aggiunge – ma noi siamo qui da 63 anni e non abbiamo alcuna intenzione di andarcene».

La pensano allo stesso modo anche Stefano Marchini e Silvia Demontis del Gusta Vinho’s, il bar-ristorantino che all’angolo con via Arborea ogni giorno accoglie decine di turisti con le guide in mano alla scoperta della città vecchia. «Quello che è capitato l’altra notte – spiegano i titolari – è un episodio isolato che sarebbe potuto capitare in qualsiasi quartiere della città. Qualche giorno fa dei turisti toscani – aggiungono – ci hanno confidato che il proprietario del b&b in cui alloggiano aveva sconsigliato loro di avventurarsi in centro, poi hanno scoperto la sua bellezza e ci hanno detto che torneranno ancora in vacanza in città».

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