
Le indagini sono state sviluppate dal nucleo operativo della compagnia di Bonorva da luglio a settembre. Gli investigatori hanno messo in campo metodologie tradizionali, con pedinamenti e servizi di osservazione. Il modus operandi dei quattro era sempre lo stesso. I due maggiorenni, affiancati dai minori, percorrevano le strade della provincia a bordo di una Ford Focus Sw grigia, sceglievano come obiettivi le abitazioni di piccoli centri lasciate temporaneamente incustodite dai proprietari, quasi sempre nelle ore del mattino. A volte suonavano e se non rispondeva nessuno si infilavano in casa e facevano razzia di tutto ciò che trovavano, soprattutto oggetti d’oro. In altre situazioni osservavano con attenzione i movimenti e appena i proprietari uscivano, profittavano anche di brevi assenze per mettere a segno i colpi. Numerosi i colpi messi a segno e in quel periodo il fenomeno aveva creato parecchio allarme.
Gli arrestati sono stati rintracciati nel campo nomadi di Sassari e in una abitazione di campagna nel ferrarese. Alle operazioni hanno preso parte anche i Cacciatori di Sardegna di Abbasanta.
L’auto dei due nomadi non era passata inosservata, era stata anche segnalata ai carabinieri di Bonorva che a luglio l’avevano fermata durante uno degli spostamenti. Il mezzo era stato perquisito e sequestrato. Alcuni oggetti d’oro ritrovati nell’auto avevano permesso di risalire ai furti più recenti e gli accertamenti tecnici sui telefonini, alcuni filmati dei sistemi di videosorveglianza e testimonianze hanno consentito di raccogliere altri indizi e prove. Recuperata altra refurtiva e restituita ai proprietari. Gli arrestati sono stati rinchiusi in carcere a Sassari e Ferrara. Le indagini proseguono per accertare il coinvolgimento dei fermati in altri furti. (g.b.)