La Nuova Sardegna

Sassari

Oikos, dal liceo all’Europa un mese che vale una vita

di Antonio Meloni
Oikos, dal liceo all’Europa un mese che vale una vita

Quaranta studenti dell’Azuni raccontano l’esperienza col progetto Erasmus «Un’avventura che aiuta a diventare grandi e ad aprirsi alle diversità»

14 ottobre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Al rientro non sono più gli stessi partiti appena un mese prima. Sarà l’esperienza all’estero, la responsabilità nella gestione di una casa, il confronto con un ambiente di lavoro o l’approccio con la lingua straniera. Magari tutte queste cose insieme. Reduci da un soggiorno-studio all’estero, i ragazzi dell’Oikos, progetto Erasmus del liceo Azuni, lo hanno raccontato sabato mattina, nell’aula magna della scuola di via Rolando, presenti il dirigente Roberto Cesaraccio, l’assessore all’Istruzione del Comune, Alba Canu e il delegato Uniss all’internazionalizzazione, Luciano Gutierrez.

Oikos è un programma attivo ormai da 31 anni all’Azuni, unico liceo in Sardegna ad avere ottenuto dal Ministero la Carta della mobilità europea. Si tratta di una procedura semplificata che permette ai docenti di riferimento (quest’anno sono Nicola Cadoni, Stefania Gala, Andrea Piras, Fabio Di Pietro e Jana Bitti) di organizzare, con programma quadriennale, un soggiorno all’estero di studio e lavoro rivolto ai ragazzi che frequentano gli ultimi tre anni di corso.

Così, quaranta studenti dell’Azuni, fra giugno e luglio hanno trascorso cinque settimane a Plymouth, Perpignan e Berlino. Località individuate in base a precedenti accordi stipulati ma anche in considerazione delle lingue parlate che rappresentano il veicolo più importante per la comunicazione in ambito europeo.

Proprio di coscienza europea hanno parlato i ragazzi sabato mattina, raccontando le esperienze stimolanti vissute per più di un mese lontani da casa, impegnati a studiare una lingua straniera e a lavorare grazie ai programmi di alternanza scuola-lavoro. Quanto sia importante, in un periodo delicato come questo, acquisire una coscienza europea lo hanno rimarcato gli stessi studenti che, rivolgendosi ai loro colleghi e ai delegati degli altri istituti superiori (Marconi, Figari, Castelvì e Canopoleno), hanno detto di aver riportato a casa, al di là del bagaglio di conoscenze, un’esperienza umana straordinaria. «Certo – ha confessato Martina, del gruppo di Perpignan – non sono mancati i momenti di sconforto e di nostalgia, ma l’esperienza ci ha resi più adulti e consapevoli, responsabili e sensibili». Alcuni hanno lavorato in libreria, altri in un negozio di scarpe o in un ufficio: «Abbiamo trovato un ambiente accogliente e favorevole – ha detto Valentino, del gruppo di Berlino – imparato a gestire una casa e condividere gli spazi, questa esperienza ci ha fatti crescere, e ha cementato i rapporti». I 40 in partenza l’anno prossimo hanno già cominciato la formazione. «Oikos – spiega Luciano Gutierrez – è uno dei programmi più belli dell’Ue e sono convinto che tutti debbano provare un’esperienza all’estero». I ragazzi hanno montato brevi video per documentare i dettagli di un’esperienza che conserveranno tra i ricordi più belli.

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative