La Nuova Sardegna

Sassari

Sices, 60 lavoratori rischiano il licenziamento

di Gavino Masia
Sices, 60 lavoratori rischiano il licenziamento

I sindacati chiedono la proroga della cassa integrazione scaduta a settembre Il sindaco Sean Wheeler ha inviato un dossier al ministro del Lavoro Di Maio

16 ottobre 2018
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PORTO TORRES. Il paracadute sociale degli operai specializzati dell’azienda metalmeccanica Sices non funziona più da circa una settimana e per le sessanta famiglie si avvicina lo spettro della disoccupazione. Una situazione critica, tra l’altro, che coinvolge indirettamente da molto vicino anche centoventi operai dell’indotto. La causa principale riguarda l’indebitamento di una azienda che solo qualche anno fa operava nei mercati internazionali, avendo acquisito una reputazione di affidabilità nella progettazione, fornitura, montaggio e manutenzione di serbatoi a pressione e scambiatori di calore. La Sices Group opera infatti a Porto Torres sin dall'inizio degli anni Sessanta e si è resa protagonista, tra le altre cose, della costruzione di molte infrastrutture della zona industriale. Gli operai hanno sempre assicurato che ci sono ancora commesse per oltre dieci milioni di euro, ma senza liquidità non si può lavorare in loco e a quanto pare l'azienda avrebbe delocalizzato parte della sua produzione altrove. Dentro l’officina di Porto Torres ci sono lavori da finire e consegnare, quindi, non ultimati per mancanza di liquidità per comprare i materiali utili o l'essenziale per la saldatura. Il tempo delle certezze è scaduto da mesi, dunque, e dopo la fine della cassa integrazione rimangono solo le speranze di portare avanti la vertenza con il supporto concreto dei sindacati e delle istituzioni pubbliche. L’opzione su cui si stanno battendo ora sindacati e dipendenti è quello di prorogare la cassa integrazione sino al 31 dicembre 2018 ed eventualmente per tutto il 2019 -su richiesta della dirigenza Sices - e nel frattempo individuare ditte metalmeccaniche o aziende in generale che siano realmente interessate a rilevare i beni dell’azienda e la professionalità degli stessi dipendenti. Una strategia portata avanti ieri sera in teleconferenza nella sede dell’Associazione industriali, attraverso la discussione serrata tra organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil e l’azienda di Lonate Ceppino. Una delegazione di operai della Sices nei mesi scorsi si era confrontata anche con il sindaco Sean Wheeler, che aveva assicurato di portare la loro vertenza in difesa del posto di lavoro all’attenzione del ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e del ministro per il Sud Barbara Lezzi. «La vertenza Sices e il relativo dossier esplicativo sono arrivati a diversi tavoli del Governo – dice Wheeler –, ci aspettiamo ora un incontro a breve con i rappresentanti dell’esecutivo. Ancora una volta, in questo momento di difficoltà, siamo vicini ai lavoratori e alle loro famiglie, così come a tutti i lavoratori dell’indotto e ci auguriamo che possa esserci ancora qualche speranza per il proseguo di questa azienda».

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