La Nuova Sardegna

Sassari

il funerale 

Folla a Cossoine per salutare l’operaio morto a Reggio

COSSOINE. Il dolore ha gli occhi degli adorati nipoti di Silvio Sotgiu, smarriti e persi sotto un peso troppo grande per le loro gracili spalle.Quei nipoti che hanno voluto dedicare a uno zio che era...

19 ottobre 2018
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COSSOINE. Il dolore ha gli occhi degli adorati nipoti di Silvio Sotgiu, smarriti e persi sotto un peso troppo grande per le loro gracili spalle.

Quei nipoti che hanno voluto dedicare a uno zio che era davvero speciale, una corona di rose bianche e blu a forma di cuore. Ma il dolore immenso è anche quello del padre Salvatore, della compagna di Silvio, Irene, dei fratelli Piero, Luigi, Giovanni, Giacomina e delle loro famiglie, travolte da una morte troppo ingiusta per essere accettabile. E il dolore è anche quello delle centinaia di persone che hanno voluto portare il loro ultimo saluto a quel giovane allegro, vitale, amico di tutti, morto troppo presto in un giorno di ottobre che doveva essere solo di lavoro e di vita.

«Un dolore che non può essere espresso con le parole – ha detto l’arcivescovo di Sassari monsignor Gianfranco Saba che, assistito dal parroco don Peppino Lintas e da numerosi altri sacerdoti che con Cossoine hanno un forte legame affettivo, ha celebrato il rito funebre – che ci travolge e ci rende impotenti, ma che può trovare nel Dio che prende su di sé la fragilità umana, le risposte che noi cerchiamo».

E don Peppino, che ha ricordato come «per una settimana abbiamo vagato con un unico interrogativo: perché? Perché quel giovane solare, bello, pieno di vita?». E ha ricordato, don Peppino, il bel pensiero degli amici dell’Ardia di San Sebastiano, che a Silvio, nei necrologi di ieri, hanno augurato “Como galoppa, galoppa e galoppa in s’eternu firmamentu”. «Sì – ha aggiunto il parroco – galoppa Silvio nelle praterie di Dio».

E c’erano, i cavalli, al funerale di Silvio, simbolo di quelle galoppate.

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