La Nuova Sardegna

Sassari

«In via Università creiamo la strada del gusto»

Pinuccio Mangatia, dello storico negozio di alimentari, lancia l’idea e fa un appello: «Venite in centro»

19 ottobre 2018
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SASSARI. «La strada chiusa tutta o anche solo in parte al traffico, tavolini all’aperto in cui la gente possa sedersi a pendere un aperitivo e riscoprire finalmente la bellezza di questa via che per anni è stata strategica per raggiungere il mercato civico e le piazze più importanti della città».

Pinuccio Mangatia, 56 anni, titolare dello storico negozio di alimentari fondato dallo zio Pietro nel lontano 1922 (quasi 100 anni fa) se si guarda intorno vede soprattutto serrande abbassate, ma l’idea di abbandonare via Università non lo ha mai sfiorato.

«Preferisco continuare a lottare qui in questo deserto - spiega dietro al bancone di salumi e formaggi - e impegnarmi per creare qualcosa che in altre parti d’Italia nelle zone del centro è la normalità».

Basta fare una passeggiata dalla piazza in cui ha sede il vecchio ateneo turritano fino a piazzetta Ittiri per scoprire che sono ben 35 oggi le serrande abbassate e solo 10 le attività che in via Università hanno resistito alla crisi, la metà di queste sono gestite da cittadini stranieri. «La colpa di questa fuga dal centro - spiega Mangatia - è di chi ha governato la città negli ultimi trent’anni. Le promesse di rivalorizzare e far rinascere questa zona con interventi di riqualificazione urbana sono sempre cadute nel vuoto. La gente da qui è andata via - aggiunge il commerciante - e noi resistiamo un po’ per scommessa e un po’ perché negli ultimi anni ci siamo adeguati e oggi riusciamo a sopravvivere facendo spedizioni dei nostri prodotti in tutta Europa».

Le serrande abbassate e la strada deserta creano un clima di disagio e molte persone si tengono alla larga per questo motivo.

«In questi giorni - racconta Pinuccio Mangatia - in tanti si riempiono la bocca parlando del centro storico ma poi in realtà vivono in altri quartieri e qui non passano mai neanche per sbaglio. L’unica vera risposta che si può dare per salvare questa zona splendida della città - aggiunge - è non abbandonarla. Venite in centro, non lasciateci soli. Facciamo in modo che quelle 35 serrande si rialzino - spiega il commerciante - e per questo serve la mano sia del Comune che degli imprenditori. Trasformiamo via Università nella strada del gusto - conclude - con tavolini all’aperto e botteghe come era un tempo. Solo così possiamo salvarci e salvare il centro». (l.f.)



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