La Nuova Sardegna

Sassari

Secur, 50 portieri senza lavoro e senza stipendio

L’Ugl lancia l’allarme: «Situazione sempre più difficile per gli esclusi dal recente appalto di vigilanza»

19 ottobre 2018
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SASSARI. Situazione ancora in stallo per cinquanta lavoratori della Gruppo Secur s.p.a., rimasti senza posto e senza stipendio in seguito al cambio di appalto del servizio di portierato e vigilanza di Ats e Azienda Ospedaliero Universitaria della provincia di Sassari. E si attende con preoccupazione la data del 31 ottobre quando scadrà il contratto d’affitto che la Secur aveva stipulato con la Sgs, che gestiva precedentemente il servizio. Quali decisioni prenderà la Secur? Anche perché sulla Sgs pende la mannaia del fallimento in seguito all’istanza presentata da alcuni lavoratori e si è in attesa della sentenza del giudice.

I cinquanta lavoratori Secur nel limbo erano tutti addetti al servizio di portierato e non sono stati assorbiti dalla nuova gestione che si è aggiudicata, nell’appalto bandito a livello regionale, il lotto delle due aziende sanitarie sassaresi. I sindacati e i lavoratori avevano condotto una dura battaglia perché i posti di lavoro venissero conservati, ma l’Ati che si è aggiudicata l’appalto (CoopService, Vigilpol, Sicur Italia, La Nuorese, Italpol e Alarm System) conservare il posto. Ma la convenzione prevede un minor numero di portieri rispetto al passato, anche se ci si domanda come mai ci siano molte nuove figure nei posti di portierato.

Sulla vicenda interviene la Ugl Sicurezza Civile della provincia di Sassari per denunciare tutte le incertezze che ancora gravano sui lavoratori:«Dalla commissione lavoro della Regione, che aveva convocato lavoratori e sindacati, si attendono notizie sul destino degli esclusi che, nonostante non siano assegnati a nessun servizio, restano a carico della ditta uscente che, come ormai consuetudine, non sta provvedendo al pagamento delle retribuzioni comunque maturate e preclude il ricorso agli ammortizzatori sociali non procedendo al licenziamento collettivo». I lavoratori, padri di famiglia, la maggior parte monoreddito, si ritrovano così in una situazione critica. Per la Ugl Sicurezza Civile è un ulteriore colpo per il territorio del Nord Sardegna, fortemente toccato dalla disoccupazione e per i lavoratori che, dopo decenni di servizio, si ritrovano a dover fare i conti con un futuro incerto».

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