La Nuova Sardegna

Sassari

Traffico di droga a Sassari, tra gli arrestati due casalinghe e un camorrista

Traffico di droga a Sassari, tra gli arrestati due casalinghe e un camorrista

L'operazione del comando provinciale di Sassari al termine di un'indagine coordinata dalla Dda

19 ottobre 2018
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SASSARI. L'hanno ribattezzata «Operazione Red Moon», dal nome di un locale di Porto Torres in cui si erano verificati alcuni episodi che avevano fatto emergere contrasti e scontri nel mercato della droga a Sassari e nell'hinterland. A distanza di oltre due anni dalla conclusione delle indagini, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Sassari, coadiuvati dai colleghi delle compagnie di Sassari, Alghero, Porto Torres e Napoli e dei cacciatori di Sardegna di Abbasanta, hanno arrestato Luigi Ronghi, noto Gino, 46 anni, commerciante napoletano residente a Porto Torres, Stefano Dell'Orfano, 38 anni, anche lui commerciante di origini napoletane ma trapiantato nella città turritana, Maria Grazia Giordo, 52 anni e Vincenza Filippa Deligios, 60 anni, entrambe casalinghe sassaresi; Michele Assante Di Cupillo, 28 anni, di Napoli, Giuseppe Vatiero, 57 anni, noto «Peppe a basetta», considerato un esponente di spicco del clan Mazzarella del quartiere «Mercato» di Napoli, per conto del quale controllava in passato le cosiddette «Case nuove».

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Secondo il sostituto procuratore Guido Pani della Dda di Cagliari, che ha coordinato le indagini, i sei sono responsabili di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti in concorso. Nell'ambito dell'attività compiuta oggi 19 ottobre per eseguire le ordinanze emesse dal gip di Cagliari, i militari hanno condotto perquisizioni e controlli anche su altre 16 persone, undici nel Nord Sardegna e cinque a Napoli. Al termine del blitz è stata arrestata a Sassari un'altra persona in flagranza per detenzione di sostanze stupefacenti.

I dettagli dell'operazione sono stati illustrati dal comandante provinciale dei carabinieri di Sassari, colonnello Luca Corbellotti, dal comandante del reparto operativo, maggiore Emanuele Fanara, è dal comandante del nucleo investigativo, maggiore Antonio Pinna. Sono stati i debiti di alcuni, le difficoltà di approvvigionamento, vari arresti e qualche decesso a spianare la strada, di fatto, all'affermazione di una nuova organizzazione in grado di coprire un vuoto improvviso nella filiera dell'approvvigionamento e dello spaccio di cocaina.

Intercettando quindi una nuova domanda di cocaina, Luigi Ronghi si sarebbe messo in contatto con Vatiero attraverso comuni parentele e conoscenze. «Peppe a basetta» all'epoca dei fatti, risalenti al 2015 e al 2016, stava cercando di riprendersi la sua fetta di affari dopo una lunga detenzione e ha accettato di rifornire il parente e la sua organizzazione a prezzi «di famiglia»: 48 euro al grammo per della cocaina pura all'83%, che tagliata più volte poteva fruttare al dettaglio quattro volte tanto, per un giro d'affari che in poco tempo aveva già superato il milione e mezzo di euro.

La droga veniva recapitata tramite pacchi postali a casa di Vincenza Filippa Deligios, una insospettabile che abita a pochi passi dal comando provinciale dell'Arma. A recapitarla, utilizzando ogni volta un nome diverso, era Michele Assante Di Cupillo. Del ritiro della cocaina da casa della casalinga si occupavano Stefano Dell'Orfano e Maria Grazia Giordo, considerata la cassiera e la contabile del gruppo. Ronghi, Dell'Orfano, Giordo e Deligios sono stati trasferiti al carcere di Bancali, Assante Di Cupillo a Poggioreale.

Vatiero, vittima di un attentato nell'ottobre 2016, quando due sicari gli hanno sparato al corpo e alla testa, è stato raggiunto dalla ordinanza di custodia cautelare nella sua abitazione, dove si trova in stato di invalidità.

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