La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari-Alghero, 4 mesi di lavori

di Giovanni Bua
Sassari-Alghero, 4 mesi di lavori

Intervento urgente dell’Arst sulla linea chiusa il 12 ottobre dall’agenzia per la sicurezza delle ferrovie

23 ottobre 2018
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SASSARI. E alla fine i 500mila euro necessari per gli interventi urgenti di manutenzione sulla linea ferroviaria Sassari-Alghero sono saltati fuori. E anche una stima del tempo durante il quale oltre duemila tra lavoratori e studenti pendolari dovranno usare gli autobus sostitutivi Arst: 4 mesi. A comunicarlo ieri mattina, in un incontro con le segretarie regionali di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa, il direttore generale dell’Arst Carlo Poledrini.

La linea è chiusa dallo scorso 14 ottobre, per ordine dell’Ustif, l’ufficio speciale trasporti impianti fissi, che ha imposto lo stop alla circolazione sulla tratta per la mancata revisione delle tre travate metalliche, i tre ponti su cui passano le 32 corse quotidiane del treno che fa su e giù tra Sassari e Alghero passando per Olmedo, oltre che per il mancato adeguamento sui sistemi di sicurezza sul controllo centralizzato del Traffico ferroviario.

Un’entrata a gamba tesa, aveva subito definita l’amministratore unico dell’Arst Chicco Porcu, che confermando la notizia dell’inizio dei lavori torna all’attacco: «Ritengo immotivata la chiusura della linea disposta dall’Ustif. Gli interventi manutentivi erano già tutti programmati nel pieno rispetto dei regolamenti vigenti e in modo da minimizzare il disagio per gli utenti, adesso “non possiamo che accelerare i tempi. In 120 giorni riapriremo la linea continuando, nel frattempo, ad offrire i servizi sostitutivi via Bus».

Per rendere possibile il mezzo miracolo l’Arst reperirà il mezzo milione necessario per i lavori sulle travate dai suoi bilanci interni. E li affiderà con procedura di urgenza, affidandosi alla chiamata diretta a una serie di imprese del settore, che hanno già lavorato con Arst, che in questi giorni stanno già inviando preventivi e cronoprogramma.

«Oltre ai lavori alle travate – sottolinea il segretario regionale della Filt Cgil, Arnaldo Boeddu – si risolveranno anche alcuni problemi di “riempimento” sulla linea, che permetteranno di ridurre i tempi di percorrenza. Forse non tutti i mali vengono per nuocere, visto che grazie a questo intervento si potrà aumentare la frequenza delle corse, richiesta che abbiamo già posto all’incontro di questa mattina, e ribadiremo con forza». «Ci hanno dato rassicurazioni – spiega il segretario generale Ugl, Adriano Cabigiosu – anche sui lavori al sistema di segnalamento, altro rilievo fatto dall’Ustif, oltre che sull’impiego del personale ferroviario operante sulla linea durante il periodo di fermo. Vista la situazione che si era creata siamo soddisfatti».

Nessuna riapertura lampo dunque, come in un primo tempo si sperava, ma nemmeno nessun estenuante braccio di ferro con l’organo ministeriale di vigilanza (che comunque dovrà dare il via libera definitivo dopo i lavori), che rischiava di tramutarsi in un lunghissimo, e potenzialmente letale, stop della fondamentale tratta ferroviaria a scartamento ridotto. E, proprio sul ruolo del ministero, torna l’amministratore Arst Chicco Porcu: «Chiederò un incontro urgente con il ministro Toninelli per capire che senso abbia bloccare la linea quando sono in arrivo, proprio da fondi statali, 23 milioni destinati alla realizzazione del nuovo sistema di segnalamento che sostituirà quello esistente ormai obsoleto. Serve, in ogni caso, che queste risorse vengano al più presto trasferite all’azienda».



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