La Nuova Sardegna

Sassari

La Nuova @ Scuola

Il “delitto del lago” raggela i ragazzi

di Giovanni Dessole
Il “delitto del lago” raggela i ragazzi

Una mattinata al liceo classico De Castro di Oristano con la Nuova@Scuola

24 ottobre 2018
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ORISTANO. Una copia della Nuova Sardegna per ogni banco. Uno sulla cattedra per la professoressa Ignazia Scanu. Quelle rimanenti impilate in ordine, a disposizione dei ragazzi della prima A del liceo classico “De Castro” del dirigente Pino Tilocca e dei loro compagni di istituto.

La Nuova@Scuola ci va per davvero, e non da soprammobile: è apprezzato strumento di insegnamento e apprendimento, e affascinante retaggio di un passato/presente da scoprire per chi, battezzato nativo digitale, l'informazione la vive via schermo grazie alle tecnologie smart. Eppure Gioia, Nicola, Claudio, Alessio, Filippo, Eleonora, Gioia, Benedetta, Fallou, Riccardo, Sara, Mamadou, Elio, Manuela, Ludovica, Andrea, Riccardo, Eleonora, Alessio, Michele, Matteo, Federica, Aurora, Alessia e Maria Caterina il giornale lo sfogliano, lo leggono, lo scompongono e lo analizzano. Lo ammettono tutti – a parte un paio – e lo dicono senza imbarazzo: non andiamo in edicola, ma ci informiamo lo stesso. Il passaparola e la condivisione sono gli strumenti con cui gli studenti raccolgono e rilanciano le notizie: «Fake news e clickbaitng sono esche cui non abbocchiamo. Le conferme le cerchiamo sui social, sui canali di informazione online e a volte sbirciando fra le pagine del quotidiano che leggono a casa i nostri genitori» dicono.

La professoressa Scanu lascia ai ragazzi lo spazio critico necessario per ragionare sui testi, creare il dibattito e fare emergere opinioni divergenti: in un contesto del genere il progetto “La Nuova@Scuola” si inserisce perfettamente, complementare completamento di un percorso già attivato, funzionale alla crescita del singolo.

La professione giornalistica stuzzica la curiosità: c’è chi vorrebbe lavorare per la Gazzetta dello Sport e chi, come Alessio, già partecipa a progetti collegati allo scrivere giornalistico. C’è chi appassionato di scrittura creativa e musica vorrebbe cimentarsi in recensioni di genere e chi dice, espressamente, che da lettore la cronaca la salta a piè pari per arrivare alle pagine di sport.

Sfogliando il giornale, però, lo sguardo dei ragazzi si blocca sul primo sfoglio: il delitto del lago cattura l’attenzione. La professoressa propone una lettura attenta del paginone dedicato al fatto di cronaca, gli studenti non sfuggono. Colpisce il titolo e colpisce l’attacco del pezzo di apertura: «Parole che non passano inosservate». Proprio il titolo li convince a proseguire nella lettura, le foto dei tre ragazzi implicati nella vicenda e della vittima li “disturbano”. Il commento dello scrittore Marcello Fois, affidato alla lettura della ragazza al secondo banco, li porta a riflettere. «Abbiamo culturalmente superato il limite che, prima, era capace di fermare la ferocia». E ancora: «Alla base del problema c'è un generale impoverimento culturale. E tutto accade a poca distanza da noi».

Il discorso si anima, le voci sono diverse, le menti corrono all'attualità del caso Stefano Cucchi, passano da Netflix, e ritornano ai fatti di sangue made in Sardegna. Non c'è paura a commentare, c’è libertà nell'esprimersi e un continuo e positivo stimolare la discussione da parte dell'insegnante, che rende la lettura momento produttivo non mera divagazione dall'orario scolastico. L’idea di incontrare le aziende partner del progetto li alletta, considerata opportunità di crescita e conoscenza a 360 gradi.. Due ore non bastano, i ragazzi ne chiedono e ottengono – grazie alla prof di matematica – un’altra: «Vorremmo più informazione social. Ci piacerebbe leggere più tecnologia sul giornale, più recensioni critiche» affermano. E, intanto, continuano a sfogliare la loro copia del giornale.

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