La Nuova Sardegna

Sassari

Azuka, capo dei nigeriani: si sono scusati, finisce qui

di Luca Fiori
Azuka, capo dei nigeriani: si sono scusati, finisce qui

Il rappresentante della comunità va in questura ma non presenta denuncia  Ma in centro sale la tensione: a Sant’Apollinare lite in strada a colpi di sedie

25 ottobre 2018
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SASSARI. La settimana prossima vedrà il sindaco e a breve dovrebbe riuscire a organizzare un incontro con i suoi connazionali per ricordare a tutti che chi arriva in città deve rispettare le regole della convivenza civile e soprattutto vivere nella legalità.

Joseph Azuka, rappresentante della comunità nigeriana a Sassari, dopo la “visita” di due giorni fa di due sassaresi che hanno minacciato di bruciargli l’attività che gestisce al Corso, ha scelto la linea del dialogo. Con tutti, anche con chi lunedì sera gli aveva mostrato i muscoli e lo aveva affrontato a muso duro dicendogli: «se i tuoi connazionali continuano a spacciare ti bruciamo il negozio».

Ieri il commerciante ha parlato dell’accaduto con gli agenti della squadra mobile, ai quali ha spiegato che una delle due persone che lo hanno minacciato è tornata da lui per scusarsi e anche per questo motivo – per il momento – ha deciso di non sporgere querela.

Rimane il dispiacere per un clima di tensione che si è creato in città negli ultimi mesi intorno alla comunità nigeriana. Poco meno di un anno fa sui muri del centro erano apparse delle scritte razziste e cariche di odio contro i nigeriani, alcune delle quali erano indirizzate anche all’ex assessora ai servizi sociali Monica Spanedda, colpevole di essere intervenuta a difesa delle politiche di integrazione del Comune relative ai richiedenti asilo, sottolineando come, passata la fase emergenziale, fosse arrivato il momento di dedicarsi alla vera integrazione.

Negare però che in alcune zone della città vecchia ci siano gravi problemi sarebbe non guardare in faccia la realtà.

L’ultimo grave episodio di violenza risale a due notti fa, quando una lite tra due cittadini stranieri che vivono in un piccolo appartamento di via Sant’Apollinare è degenerata, con i due che si sono affrontati in mezzo alla strada a colpi di sedie, costringendo mezzo quartiere a un brusco risveglio alle 2.30 del mattino per via delle urla e delle minacce di morte. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, ma inizialmente non c’è stato verso di riportare la calma. Solo dopo una lunga trattativa e qualche sedia volata dal primo piano in mezzo alla strada la situazione è tornata alla normalità e il quartiere ha potuto riprendere a dormire. «Non è la prima volta che assistiamo a scene del genere - racconta un residente della zona - noi la mattina ci alziamo presto per andare a lavorare e nel cuore della notte siamo costretti a sentire urla disumane o vedere dalla finestra persone che si affrontano in strada con delle sedie in mano. La cosa grave è che c’è chi continua a negare il problema - conclude - o peggio ancora ad accusare di razzismo chi chiede solo di vivere in un posto tranquillo. Chi non vede quello che sta accadendo in questo quartiere certamente non vive qui».



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