La Nuova Sardegna

Sassari

Bonorva diventerà la casa di 12 bambini rifugiati

di Emidio Muroni
Bonorva diventerà la casa di 12 bambini rifugiati

I piccoli verranno accolti nell’ambito del progetto Sprar del ministero dell’Interno Il sindaco D’Agostino: «Tutta la comunità partecipi e collabori all’inserimento»

27 ottobre 2018
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BONORVA. Dodici minorenni stranieri saranno accolti a Bonorva. Nei giorni scorsi il sindaco Massimo D’Agostino e l’assessore alla Pubblica istruzione, associazionismo e politiche giovanili, Laura di Settimio, hanno coordinato un incontro con le varie associazioni e gruppi giovanili del paese per informarli delle novità legate all’accoglienza dei giovani immigrati interessati dal progetto triennale Sprar (Sistema di Protezione Rifugiati e Richiedenti Asilo). A l quale il Comune aderì nel maggio 2017 e che, nel mese di luglio, fu approvato dal ministero dell’Interno che dispose un finanziamento di circa 325mila euro annu, senza costi per il Comune.

Il progetto interessa l’accoglienza di 12 minori stranieri non accompagnati, la cui età ancora non è nota, ma che sono stati già accolti in Centri di Accoglienza Straordinaria sul territorio italiano e saranno individuati dal Servizio Centrale che gestisce gli invii.

«Finalmente, dopo oltre un anno siamo riusciti a completare il discorso per la gara d’appalto per la gestione del progetto», , ha detto Massimo D’Agostino, L’appalto è stato aggiudicato alla Sdp Servizi di Sassari, che inizierà ad operare probabilmente a fine novembre. «Un servizio pensato dal governo per un’accoglienza che si dovrà reggere anche sulla partecipazione di tutta la comunità», ha aggiunto il sindaco.

In base alle previsioni di progetto dovrà essere garantito un livello di standard di accoglienza integrata, l’erogazione di servizi diversi e personalizzati sulla base delle caratteristiche e dell’età dei minori accolti. Oltre alla distribuzione di beni primari (vitto, alloggio, vestiario), sono previste azioni volte all’inserimento scolastico e professionale, all’orientamento e accompagnamento legale e sociale, alla costruzione di percorsi individuali d’inclusione e inserimento sociale ed economico.

«Sarà una sfida importante per tutta la comunità – ha osservato il sindaco – che, nel rispetto di un modello d’integrazione sostenibile, potrà dimostrare di saper accogliere i 12 bambini, 6 maschi e 6 femmine, che potranno alloggiare in uno stabile ubicato in piazza Passamar, recentemente restaurato e dotato di tutti i comfort, per iniziare un cammino di riabilitazione e ritrovare, con l’aiuto di tutta la popolazione, una nuova grande famiglia e la volontà per costruire un futuro migliore, lontano da tragedie e lutti».

I partecipanti all’incontro, che rappresentavano una ventina di associazione e gruppi giovanili hanno espresso apprezzamento per l’iniziativa e garantito la propria disponibilità per un volontariato d’accoglienza e aiuto che superi e contrasti intolleranza o razzismo che potrebbero complicare un comportamento sociale e umano qualificante e di grande civiltà.

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