La Nuova Sardegna

Sassari

Ex Lsu, la burocrazia ferma i cantieri

di Salvatore Santoni
Ex Lsu, la burocrazia ferma i cantieri

Sorso, si arena la proroga dei contratti per i licenziati dalla Romangia Servizi

28 ottobre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





SORSO. La proroga dei contratti per gli ex Lsu licenziati dalla Romangia Servizi finisce nelle secche della burocrazia. Il semaforo verde della Regione era arrivato nelle scorse settimane annunciato dal vicepresidente del consiglio regionale, Antonello Peru, ma la pratica si è misteriosamente arenata appena ha varcato la soglia del municipio di Sorso.

I lavoratori, che facevano parte dell’azienda partecipata al cento per cento dal Comune di Sorso, erano stati prima stabilizzati per poi essere licenziati. Dopo mesi di incertezza era cominciata una battaglia per il reinserimento a lavoro giocata soprattutto nel palazzo della Regione. La soluzione era arrivata con un emendamento alla legge Finanziaria regionale – sottoscritto dal vicepresidente del consiglio regionale, Antonello Peru (Fi), e dall’allora consigliere Gavino Manca (Pd) – per l’inserimento di 500mila euro per avviare alcuni cantieri ad hoc. La prima tranche di finanziamento, circa 169mila euro, è arrivata nel pieno dell’estate di quest’anno, quando la Regione ha dato il via libera al progetto presentato dal Comune, che a sua volta ha esternalizzato il cantiere affidando la commessa alla coop Sceas, che gestisce l’appalto dell’igiene urbana della città. La prima tranche del finanziamento ha consentito agli operai di lavorare fino allo scorso 17 ottobre. Nel frattempo, nelle scorse settimane sono cominciate una serie di interlocuzioni per prorogare i progetti iniziali attingendo dal fondo di 500mila euro.

La buona notizia è arrivata all’inizio di ottobre, con l’arrivo di una seconda tranche da 120mila euro. Negli uffici di piazza Garibaldi hanno quindi cominciato a ragionare su come dare corso al cantiere utile a garantire il lavoro agli ex Lsu fino al 31 dicembre. La svolta è arrivata l’11 ottobre, quando l’esecutivo guidato dal sindaco Giuseppe Morghen ha deliberato e dato mandato agli uffici di effettuare una gestione diretta dei progetti. Tradotto: stop all’esternalizzazione con Sceas e via libera all’assunzione diretta (a tempo determinato) dei lavoratori in Comune. Questo in virtù di un pronunciamento della Corte dei conti, che su richiesta dell’amministrazione comunale ha espresso parere positivo affinché gli stipendi degli ex Lsu, trattandosi di sussidi, potessero restare fuori dal calcolo della spesa del personale. Circostanza, quella che vedrebbe i lavoratori assunti direttamente dal Comune che, tra le altre cose, farebbe risparmiare migliaia di euro di fondi pubblici (secondo una prima stima si parla di 22mila euro di economie).

La pratica sembrava risolta con la pubblicazione della delibera, ma non è così. Il 17 ottobre i lavoratori sono infatti finiti a casa. Ma non è tutto: per sbrogliare la serie di adempimenti burocratici potrebbe infatti volerci ancora un po’ di tempo. La situazione non piace per niente ai lavoratori che già da qualche giorno hanno cominciato a manifestare forti malumori.



In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative