La Nuova Sardegna

Sassari

Il progetto Giocamico sospeso 

L’Aou ad Amaci: «Ai bambini non negheremo un supporto»

SASSARI. Risponde l’Aou tirata in causa dall’Associazione Sardegna Amaci per il mancato rinnovo della convenzione sul Progetto Giocamico, ora sospeso dopo che da dieci anni consentiva l’assistenza...

28 ottobre 2018
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SASSARI. Risponde l’Aou tirata in causa dall’Associazione Sardegna Amaci per il mancato rinnovo della convenzione sul Progetto Giocamico, ora sospeso dopo che da dieci anni consentiva l’assistenza psicologica ai bambini ricoverati nella chirurgia pediatrica. Ma a sentire la risposta sembra che l’azienda ospedaliero universitaria quasi non conosca il progetto.

L’Aou, infatti, spiega in una nota di aver approvato a maggio un regolamento per disciplinare l’attività di volontariato all’interno delle sue strutture e di aver avviato nei giorni scorsi un censimento delle associazioni che vi operano. Obiettivo della direzione generale: «quello di siglare nuove convenzioni, anche sulla scorta delle normative vigenti, così da rinnovare quei rapporti in fase di scadenza o già scaduti».

Peccato però che Sardegna Amaci (Associazione Malattie Chirurgiche Infantili) non sia un’associazione di volontariato, ma un sodalizio fondato da genitori di bambini che hanno bisogno di cure chirurgiche. E che il Progetto Giocamico non rientri in un’attività di volontariato, ma sia piuttosto un servizio erogato fino al mese di settembre, tramite appunto convenzione, da un’educatrice appositamente preparata e regolarmente pagata dall’associazione che si è finanziata attraverso i fondi ottenuti dalla Fondazione del Banco di Sardegna, dalla stessa azienda sanitaria universitaria (con finanziamenti però sporadici) e da donazioni dei contribuenti attraverso il 5 per mille.

L’Aou intanto afferma che sulla base di un primo elenco di associazioni operanti al suo interno a disposizione della struttura Affari generali sono stati inviati una serie di questionari alle stesse associazioni. «È possibile che dall’elenco qualcuno sia sfuggito – afferma il direttore sanitario Nicolò Orru –. Invitiamo i rappresentanti di Amaci a prendere subito contatto con la struttura degli Affari generali che potrà fornire all’associazione i questionari e convocare i referenti per un incontro».

«Non vogliamo escludere nessuno – prosegue Nicolò Orrù –, al contrario vogliamo avviare un’ampia forma di collaborazione con le associazioni che operano sul territorio, riconoscendo loro l’importante ruolo che svolgono. Non vogliamo che i nostri pazienti, in particolare quelli più piccoli, si privassero di un valido supporto durante il loro ricovero».



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