Porto Torres, 59 progetti per rinascere
di Gianni Bazzoni
Manifestazioni di interesse anche per Portovesme (21). L’82 per cento delle proposte per il settore manifatturiero
30 ottobre 2018
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SASSARI. Ci sono 59 manifestazioni di interesse di imprese pronte a investire nell’area di crisi del polo industriale di Porto Torres. Un dato decisamente positivo, a sorpresa e in controtendenza con altre realtà italiane dove le call non hanno fatto scattare risposte altrettanto valide. Un segnale da cogliere e da sostenere, perché dietro ogni progetto ci sono possibilità di occupazione e contributi per favorire il paziente rilancio del territorio del nord Sardegna. Per l’area di crisi di Portovesme, invece, sono arrivate 21 manifestazioni di interesse, in linea con la strategia del “Piano Sulcis”.
Le call sono state promosse dal ministero dello Sviluppo economico, dalla Regione e da Invitalia nell’ambito dei progetti di riconversione e riqualificazione industriale e con l’obiettivo di favorire i fabbisogni di investimento delle imprese.
La situazione oggi è drammatica, negli ultimi dieci anni a Porto Torres si sono registrate solo partenze, chiusure, licenziamenti. Sono crollati anche gli ultimi simboli (la Sicies) che resistevano nell’indotto. La gente è andata a casa, le famiglie sono scivolate lentamente nelle difficoltà e tanti lavoratori si trovano nel limbo: troppo giovani per andare in pensione e troppo vecchi per sperare di ricominciare da qualche altra parte o per fare concorsi.
Ora qualcosa si muove, forse è poco e magari non porterà a soluzioni in tempi brevi ma è una inversione di tendenza. Serve un grande sostegno, una forte unità per fare in modo che non resti solo una bella cosa su carta.
Le manifestazioni di interesse per Porto Torres vedono la maggiore concentrazione degli investimenti (82 per cento) nel settore manufatturiero, seguono le attività di gestione dei rifiuti e i progetti con finalità di ricerca e sviluppo sperimentale. La metà delle proposte di investimento è riferita a progetti tra 1,5 e 20 milioni di euro (49 per cento del totale) a cui vanno associati il 20 per cento degli investimenti e il 34 per cento delle previsioni di nuova occupazione. Sopra la soglia dei 20 milioni sono state presentate 4 proposte che raccolgono il 77 per cento degli investimenti complessivi, due delle quali riguardano investimenti in avanzata fase progettuale, potenzialmente coerenti con la normativa ai contratti di sviluppo.
Ora sono in corso gli approfondimenti necessari per la definizione delle risorse finanziarie da rendere disponibili sui territori delle aree di crisi.
«La risposta alle call di Porto Torres e Portovesme è un risultato incoraggiante in un’ottica di rilancio delle aree di crisi – ha commentato l’assessora regionale all’Industria Maria Grazia Piras –. Non solo il numero delle proposte è superiore alle previsioni, ma è rilevante il fatto che riguardino un vasto ambito di settori produttivi e che vi sia una forte intensità di ricerca e sviluppo. Siamo i entrati nella fase finale di definizione del progetto di riconversione e riqualificazione industriale (Prri) delle due aree da parte di Invitalia. Contiamo che a breve questo venga trasmesso al Gruppo di coordinamento e controllo istituito al Ministero per l’espressione del proprio parere».
Soddisfatto il sindaco di Porto Torres. «La partecipazione di 59 aziende apre una speranza per l’area industriale di Porto Torres – ha detto Sean Wheeler – questo conferma quanto abbiamo sempre sostenuto: il nostro territorio è attrattivo e grazie alla sua posizione strategica e allo scalo marittimo offre molte opportunità di sviluppo. Siamo quindi soddisfatti di questo primo bilancio in merito alle manifestazioni di interesse del Prri. L’impegno del ministero dello Sviluppo economico per il nostro territorio è alto: confidiamo che l’iter sarà portato avanti con celerità e attenzione verso i progetti. Auspichiamo infatti che le idee imprenditoriali siano quanto più coerenti con le esigenze ambientali di Porto Torres e del nord ovest della Sardegna».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Le call sono state promosse dal ministero dello Sviluppo economico, dalla Regione e da Invitalia nell’ambito dei progetti di riconversione e riqualificazione industriale e con l’obiettivo di favorire i fabbisogni di investimento delle imprese.
La situazione oggi è drammatica, negli ultimi dieci anni a Porto Torres si sono registrate solo partenze, chiusure, licenziamenti. Sono crollati anche gli ultimi simboli (la Sicies) che resistevano nell’indotto. La gente è andata a casa, le famiglie sono scivolate lentamente nelle difficoltà e tanti lavoratori si trovano nel limbo: troppo giovani per andare in pensione e troppo vecchi per sperare di ricominciare da qualche altra parte o per fare concorsi.
Ora qualcosa si muove, forse è poco e magari non porterà a soluzioni in tempi brevi ma è una inversione di tendenza. Serve un grande sostegno, una forte unità per fare in modo che non resti solo una bella cosa su carta.
Le manifestazioni di interesse per Porto Torres vedono la maggiore concentrazione degli investimenti (82 per cento) nel settore manufatturiero, seguono le attività di gestione dei rifiuti e i progetti con finalità di ricerca e sviluppo sperimentale. La metà delle proposte di investimento è riferita a progetti tra 1,5 e 20 milioni di euro (49 per cento del totale) a cui vanno associati il 20 per cento degli investimenti e il 34 per cento delle previsioni di nuova occupazione. Sopra la soglia dei 20 milioni sono state presentate 4 proposte che raccolgono il 77 per cento degli investimenti complessivi, due delle quali riguardano investimenti in avanzata fase progettuale, potenzialmente coerenti con la normativa ai contratti di sviluppo.
Ora sono in corso gli approfondimenti necessari per la definizione delle risorse finanziarie da rendere disponibili sui territori delle aree di crisi.
«La risposta alle call di Porto Torres e Portovesme è un risultato incoraggiante in un’ottica di rilancio delle aree di crisi – ha commentato l’assessora regionale all’Industria Maria Grazia Piras –. Non solo il numero delle proposte è superiore alle previsioni, ma è rilevante il fatto che riguardino un vasto ambito di settori produttivi e che vi sia una forte intensità di ricerca e sviluppo. Siamo i entrati nella fase finale di definizione del progetto di riconversione e riqualificazione industriale (Prri) delle due aree da parte di Invitalia. Contiamo che a breve questo venga trasmesso al Gruppo di coordinamento e controllo istituito al Ministero per l’espressione del proprio parere».
Soddisfatto il sindaco di Porto Torres. «La partecipazione di 59 aziende apre una speranza per l’area industriale di Porto Torres – ha detto Sean Wheeler – questo conferma quanto abbiamo sempre sostenuto: il nostro territorio è attrattivo e grazie alla sua posizione strategica e allo scalo marittimo offre molte opportunità di sviluppo. Siamo quindi soddisfatti di questo primo bilancio in merito alle manifestazioni di interesse del Prri. L’impegno del ministero dello Sviluppo economico per il nostro territorio è alto: confidiamo che l’iter sarà portato avanti con celerità e attenzione verso i progetti. Auspichiamo infatti che le idee imprenditoriali siano quanto più coerenti con le esigenze ambientali di Porto Torres e del nord ovest della Sardegna».
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