La Nuova Sardegna

Sassari

La città corre ai ripari dopo il lunedì sott’acqua

La città corre ai ripari dopo il lunedì sott’acqua

Fognature saltate e allagamenti in varie zone della città. Posticipate le partenze dei traghetti

31 ottobre 2018
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PORTO TORRES. La città fa la conta dei danni dopo l’impressionate acquazzone di lunedì, accompagnato da grandine di grosse dimensioni e vento fortissimo. Prevedibili i “soliti” problemi al collettore fognario dello Scoglio Lungo con i liquami che si sono riversati sulla spiaggia. La furia del vento ha piegato anche un albero nel parco di San Gavino, tagliato a pezzi e portato via ieri mattina dagli operai della società in house Multiservizi. Da segnalare anche una moria di uccelli nelle piazze del centro storico.

Anche le compagnie di navigazione hanno preferito rinunciare alla corsa giornaliera tra la Sardegna e la Liguria, causa condizioni meteo marine proibitive, una scelta dettata da motivi di sicurezza sulle persone che vengono certamente prima di quelle per il settore commerciale. La situazione è però ritornata alla normalità ieri sera, con la ripresa dei collegamenti dei traghetti tra Porto Torres e Genova e viceversa.

Soliti allagamenti invece nella parte centrale di via Sassari, dove sono presenti diversi esercizi commerciali e si è in attesa che riprenda il bel tempo per vedere il tanto sospirato avvio dei lavori per asfaltare la lunga arteria stradale. Allagato anche uno degli ingressi della città, in via Guarino, dove sono presenti diverse buche profonde che attendono da tempo un intervento radicale da parte dell’assessorato alle Manutenzioni.

Il problema più urgente riguarda come sempre i liquami fognari che si sono riversati nella spiaggia dello Scoglio Lungo, con i tombini che sono scoppiati a causa del collettore fognario che va in pressione perché sottodimensionato. Una criticità che si ripresenta più volte nel corso degli anni, sia nella stagione estiva e sia in quella invernale. Non basta infatti il piccolo impianto di rilancio fognario che risale agli anni Ottanta e, come ha dichiarato l’amministrazione comunale, non ci sono soldi nel proprio bilancio per poter intervenire ad eliminare il problema. Qualche mese fa è comunque partita una richiesta di assegnazione di fondi alla direzione centrale del ministero dell’Interno (3 milioni e 400mila euro), ma ancora non si conosce la risposta. (g.m.)

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