La Nuova Sardegna

Sassari

istituto figari, la succursale di scala di giocca 

Il Liceo artistico lancia un appello: «Trovateci una sede in centro città»

di Vincenzo Garofalo
Il Liceo artistico lancia un appello: «Trovateci una sede in centro città»

SASSARI. Da dieci anni in esilio obbligato fuori città, il Liceo artistico “Figari”, la più antica scuola d’arte della Sardegna, chiede ora spazio in un quartiere centrale dove spostare la succursale...

02 novembre 2018
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SASSARI. Da dieci anni in esilio obbligato fuori città, il Liceo artistico “Figari”, la più antica scuola d’arte della Sardegna, chiede ora spazio in un quartiere centrale dove spostare la succursale di Scala di Giocca, in cui studiano 500 dei suoi 800 iscritti.

«L’istituto di Scala di Giocca è troppo lontano dalla città e non è adatto a ospitare una scuola come la nostra che ha bisogno di ampi spazi per i laboratori. Siamo lì da troppo tempo, è ora che i nostri politici trovino una soluzione più adatta per far studiare al meglio i nostri ragazzi».

A lanciare la richiesta è il presidente del Consiglio di istituto, Mario Succu. Intervenendo davanti a decine di studenti, al dirigente scolastico Angelo Fara e all’assessore comunale alle Infrastrutture, Antonio Piu, riuniti per illustrare i lavori che regaleranno un marciapiede e più sicurezza a chi percorrerà via Milano e via Carlo Felice per raggiungere la succursale di Scala di Giocca, Succu chiede a nome di tutti una soluzione rapida.

«Quell’edificio non può essere una scuola. In questi anni ci siamo adattati, ma sarebbe più adatto a una casa di riposo. È lontano dalla città, e all’esterno non ci sono gli spazi adeguati per l’ingresso e l’uscita di 500 studenti che arrivano con tre bus su una piazzola troppo piccola per le manovre dei mezzi e per la sicurezza dei ragazzi». I disagi di una succursale troppo distante dalla città e l’esigenza di avere una sede adeguata alle esigenze del liceo sono ribaditi anche dal dirigente scolastico, Angelo Fara.

«Siamo andati più volte in Provincia a spiegare le nostre esigenze e a cercare una soluzione più adatta, ma purtroppo non ci sono rappresentanti istituzionali e politici a cui rivolgerci», spiega il preside. «Funzionari e tecnici della Provincia sono sempre stati disponibili, ma loro non sono dei politici e non assumono decisioni di questo tipo», continua Fara.

«Relegare una scuola in quel caseggiato, lassù, lontano dalla città e in una posizione pericolosa e scomoda, è stata una follia. Chiediamo e speriamo che si possa trovare una soluzione e assegnare al nostro liceo una nuova sede per la succursale, che sia più vicina al centro città, facilmente raggiungibile, sicura e dotata di tutti gli spazi cui la nostra attività didattica ha bisogno. Gli insegnamenti del Liceo artistico necessitano di laboratori molto grandi e attrezzati».

Laboratori che nell’istituto di Scala di Giocca sono stati ricavati a fatica abbattendo muri e aprendo spazi, ma che non soddisfano le esigenze didattiche.

«Quest’anno abbiamo quasi 800 iscritti, di cui 500 frequentano le lezioni nella succursale. Proprio a causa di quella sede abbiamo perso molte iscrizioni, perché molti genitori si rifiutano di mandare i loro figli a frequentare le lezioni in un luogo così lontano e difficile da raggiungere». Le richieste avanzate dal presidente del consiglio d’istituto e dal dirigente scolastico sono state annotate dall’assessore Piu che però non ha voce in capitolo. «Le scuole superiori sono di competenza della Provincia, il Comune non ha alcun potere di intervento né decisorio a riguardo. Di sicuro è un male che le Province come ente amministrato da rappresentanti eletti dai cittadini non esistano più. Mancano le figure politiche che si possano raffrontare con i cittadini e ascoltare le loro richieste».

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