La vicenda della (ex) coppia di Ozieri continua a presentare degli sviluppi “giudiziari” interessanti. Lei, 30 anni, era finita in carcere a Bancali lo scorso 2 gennaio per aver tentato di uccidere l’allora compagno, un impresario di 33 anni. Lo aveva accoltellato durante una lite in casa dopo i festeggiamenti di Capodanno e subito dopo era stata arrestata dai carabinieri. Poi la misura era stata sostituita con i domiciliari (con braccialetto elettronico), a settembre era stata poi scarcerata e il giudice le aveva però vietato di avvicinarsi a Cuguttu (misura ancora in atto). Alcuni giorni fa il pm ha chiesto per lei una condanna a 5 anni di reclusione.
Ma proprio alla vigilia del processo contro la donna (che ha sempre detto di aver reagito alle continue violenze di lui), sabato scorso i carabinieri si sono presentati da Cuguttu con un ordine di arresto del pm Maurizio Musco. Le accuse: tentato omicidio – per aver cercato di spingere la Sanna giù da un burrone «in data antecedente e prossima al 14 febbraio 2018» scriveva il pm – e per stalking. Ma il gip Giancosimo Mura aveva disposto gli arresti (domiciliari) solo per quest’ultima accusa, non ritenendo, per quanto riguardava il tentato omicidio, che fossero «gravi e concludenti gli indizi raccolti». Oltretutto, il 14 febbraio del 2018 la donna, difesa dagli avvocati Abele e Pietro Cherchi, si trovava ai domiciliari. Ieri, lo stesso giudice per le indagini ha scarcerato Cuguttu e ha disposto nei suoi confronti solo il divieto di avvicinamento alla ex.
L’ordinanza del giudice – che entra nel merito dell’accusa di tentato omicidio contestata al muratore – arriva dopo l’interrogatorio di garanzia del 34enne che, assistito dall’avvocato Antonio Secci, si è difeso negando di aver mai cercato di ammazzare la ex. Scrive il gip Mura che «le accuse mosse dalla Sanna nei confronti di Cuguttu devono essere contestualizzate e lette unitariamente ai fatti pregressi dai quali hanno tratto origine e in relazione ai quali persisteva per la Sanna il divieto di avvicinarsi al Cuguttu, ragione per la quale le successive accuse nei confronti dello stesso – sulle quali il pm ha fondato le attuali incolpazioni provvisorie – appaiono dubbie e suscettibili di migliori e più approfondite verifiche in sede di indagini». Da qui la decisione di “alleggerire” la misura cautelare nei confronti dell’impresario: «Le esigenze cautelari in precedenza evidenziate appaiono sovrastimate e fronteggiabili con la medesima misura applicata nei confronti della Sanna, del divieto di avvicinamento alla persona offesa».