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Sassari

Edvige Carboni sarà beata e Pozzomaggiore esulta

Emidio Muroni
Edvige Carboni sarà beata e Pozzomaggiore esulta

Finita l’attesa del riconoscimento delle straordinarie virtù cristiane della donna. Presto una messa solenne di ringraziamento celebrata dal vescovo Morfino

10 novembre 2018
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POZZOMAGGIORE. Dopo la notizia tanto attesa, e accolta con una esplosione di gioia collettiva nel paese che le diede i natali, il viaggio di Edvige Carboni verso la beatificazione è scandito da tappe e date. Tra un mese sarà firmato il decreto promulgato mercoledì scorso con il quale sono state riconosciute le straordinarie virtù cristiane della donna di Pozzomaggiore.

La gioia per la decisione della Congregazione delle Cause dei Santi è palpabile in questi giorni fra la popolazione che attendeva la notizia sin dal dicembre del 1968, quando, con il pontificato del papa San Paolo VI, i padri passionisti (cui si unì, come coattore, la parrocchia) avviarono la causa di beatificazione. Il comitato della comunità parrocchiale ha già programmato la celebrazione di una solenne messa di ringraziamento che sarà officiata dal vescovo della diocesi di Bosa-Alghero, monsignor Mauro Maria Morfino.

Intanto l’amministrazione comunale di Pozzomaggiore ha già predisposto un piano per l’accoglienza degli innumerevoli pellegrini che arriveranno in paese per la cerimonia di canonizzazione della Beata Edvige Carboni che nacque a Pozzomaggiore il 2 maggio 1880 e si spense a Roma il 17 febbraio del 1952.

Seconda di sei figli, nati dalla felice unione del falegname Giovanni Battista Carboni e la tessitrice Maria Domenica Pinna, Edvige Carboni manifestò fin dalla primissima infanzia una incrollabile fede. Oltre alle stimmate, il Decreto sulle Virtù promulgato lo scorso 4 maggio dalla Congregazione delle Cause dei Santi su disposizione di Papa Francesco tiene conto anche del miracolo ottenuto grazie alla sua intercessione. Un caso al quale sette illustri medici non sono riusciti a dare una risposta scientifica. Hanno parlato della restituzione al normale uso di un arto che doveva essere amputato.

Il miracolo accadde ad Alghero, nel febbraio del 1954. Lo spaccapietre Antonio Fois, per lo scivolamento dello scalpello rimase vittima di un violento colpo all’alluce del piede destro e, per diversi mesi, i medici e gli ortopedici tentarono di recuperare l’arto.

Sopraggiunsero la suppurazione, l’osteomielite e la cancrena che ne consigliò l’amputazione che il Fois però rifiutò. La moglie, durante una messa celebrata nella chiesa di San Francesco, ad Alghero, nel secondo anniversario della morte di Edvige Carboni ne invocò l’intercessione. Al rientro in casa, trovò il marito che si era liberato il piede dalla fasciatura, era privo di alcun tipo di dolore al piede che aveva riacquistato un colorito roseo. Una guarigione istantanea, completa e duratura, e Fois poté riprendere il suo lavoro.

Il caso fu esaminato con il processo canonico diocesano, tra il 1987 e il 1990, sino ad arrivare agli anni tra il 2010 e il 2013 con i voti di due periti medici d’ufficio finché il 23 novembre 2017, la Consulta al completo riconobbe il miracolo che ha e portato la mistica della Sardegna alla gloria degli altari. La beatificazione di Edvige Carboni è così giunta alla conclusione e, a breve, dovrebbe conoscersi esattamente la data della solenne cerimonia che, dopo la beatificazione di Maria Cristina di Savoia, Elisabetta Sanna, di Codrongianos e Antonia Mesina, porterà a salirà all’onore degli altari quattro donne laiche, nate nella nostra generosa terra sarda che, pur con vicissitudini e in ambiti diversi, hanno mostrato la fierezza delle proprie virtù e della santità.

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