La Nuova Sardegna

Sassari

Nel castello con Adelasia e Gonario

di Elena Corveddu
Nel castello con Adelasia e Gonario

Burgos, a breve il progetto per vedere i volti di giudici e giudicesse in 3D

11 novembre 2018
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BURGOS. Quando si entra in un museo, o meglio ancora in un castello, ci si immagina il volto dei personaggi che vi hanno vissuto. Oggi grazie a un progetto messo a punto tra la cooperativa di servizi turistici “Sa reggia” di Burgos e un’azienda specializzata in costruzioni 3D sarà possibile vedere i volti di Adelasia di Torres, Eleonora d’Arborea, Mariano IV d’Arborea e tanti altri protagonisti delle vicende sarde. «Il progetto – ha detto il presidente di Sa reggia Antonello Bicchiri – verrà presto presentato alla Regione. L’idea è quella di creare due copie per ogni figura affinché una rimanga nella nostra Burgos e l’altra viaggi tra Spagna, Corsica e Francia nei luoghi in cui i personaggi hanno vissuto». Un progetto quindi internazionale che nasce da tecnologie avanzate e la curiosità di vedere i volti di illustri personaggi. Il castello di Burgos, costruito nel dodicesimo secolo per volere del Giudice di Torres Gonario II de Lacon-Gunale (giudice sovrano dal 1127 al 1153), è famoso per gli intrighi di potere e amore che hanno caratterizzato la vita dei suoi illustri abitanti. Tra questi l’ultima giudicessa regnante di Torres Adelasia di Torres (1207-1259) e giudicessa consorte di Gallura durante il Medioevo, nonché regina consorte di Sardegna per volere di Federico II di Svevia, in quanto moglie del figlio naturale legittimato Enzo di Hohenstaufen. Anche Enzo di Hohenstaufen rivivrà grazie alle moderne tecnologie 3D. Tra le figure anche quattro personaggi della Divina Commedia di Dante Alighieri. Oltre alla realizzazione dei volti, c’è una signora che crea i vestiti originali di giudici e giudicesse. Ma per vedere il tutto bisognerà attendere un mese e mezzo. A Burgos arrivano turisti in continuazione, il paese è riuscito ad attrarre trentamila presenze l’anno, un luogo suggestivo dove la storia prende vita anche nel museo dei castelli, gestito dalla cooperativa “Sa reggia”, in cui sono ben raccontate le fortificazioni isolane, in particolare dei castelli, e i quattro giudicati sardi.

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