La Nuova Sardegna

Sassari

Strage di Nassiriya, carabiniere sardo riconsegna la medaglia: «Io vittima di serie B»

Pietro Sini davanti alla Prefettura di Sassari nel 2016
Pietro Sini davanti alla Prefettura di Sassari nel 2016

Pietro Sini, di Porto Torres: «Non riconosciuto l'aggravamento del mio stato di invalidità»

12 novembre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





ROMA. «Ho restituito oggi al comando generale dei Carabinieri a Roma la mia medaglia d'oro quale vittima del terrorismo, che mi era stata assegnata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, perché sono considerato una vittima del terrorismo di serie B: lo Stato non riconosce l'aggravamento del mio stato di invalidità».

A parlare è Pietro Sini, l'appuntato dei carabinieri in congedo che a Nassiriya, il 12 novembre 2003, assistette davanti ai suoi occhi all'attentato di Nassiriya, al quale scampò per puro caso, impegnandosi nei soccorsi subito dopo l'esplosione nella base. «Da solo portai fuori le persone che non erano in grado di uscire. In seguito ho anche proceduto al recupero delle vittime e dei loro resti - spiega Sini - Ma oggi sembra tutto dimenticato. Nonostante io sia stato riformato e riceva una pensione, lo Stato non riconosce l'aggravamento della mia invalidità, che è rimasta al 25%». A Sini, che dice di aver riconsegnato oggi anche la pergamena della nomina di Cavaliere della Repubblica Italiana, era stato diagnosticato un disturbo da stress post traumatico grave.

«Ora, a 54 anni, vivo solo con la mia pensione che è rimasta sempre la stessa e senza alcun beneficio per i miei familiari per la mia condizione, così come invece succede per i familiari della vittime del terrorismo di serie A». Già due anni fa l'appuntato in congedo, sassarese, aveva invano tentato di consegnare le sue onorificenze alla Prefettura di Sassari, che però non le aveva accettate.

In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative