“Impronte”, le donne contro il cancro
Un libro di Roberta Gallo (che si legge al rovescio) per dare forza alla prevenzione
16 novembre 2018
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SASSARI. Un libro al rovescio non avrebbe senso. A meno che il rovescio non sia anche l’inizio, l’impronta di un passo deciso a sostegno di una grande battaglia.
“Impronte” è un libro ma non solo un insieme di pagine: il testo scritto da Roberta Gallo - giornalista freelance di Porto Torres - è una raccolta di testimonianze di donne che hanno combattuto e vinto il cancro, ma anche di altre donne che tuttora combattono con grande coraggio. Il libro pensato e curato da Roberta Gallo è strutturato al contrario, si legge da destra verso sinistra partendo dall’ultima pagina, come un manga. Un modo figurato di ripercorrere la vita con la nuova consapevolezza tracciata dalla malattia.
Quindici donne - tra i 25 e i 61 anni - che ce l’hanno fatta e altre che ancora coltivano quella speranza - raccontano con semplicità, con rabbia o in maniera pacata, i momenti di sconforto e quelli affrontati con forza. Il libro è parte integrante del progetto “Impronte” promosso dalla stilista Antonella Fini nel 2014 con una collezione di abiti ideata per le pazienti oncologiche. L’obiettivo finale è quello di arrivare all’acquisto di un macchinario per la prevenzione, un microscopio con macchina digitale e analizzatore di immagini che scopre la lesione prima che diventi tumore. L’apparecchiatura è stata individuata da Rosa Maria Pascale, professore ordinario di Patologia generale e molecolare presso il Dipartimento di Scienze cliniche, chirurgiche e sperimentali dell’Università di Sassari.
Il libro è già in distribuzione in tutto il territorio e l’auspicio è che in tanti vogliano contribuire alla causa.
“Impronte” è un libro ma non solo un insieme di pagine: il testo scritto da Roberta Gallo - giornalista freelance di Porto Torres - è una raccolta di testimonianze di donne che hanno combattuto e vinto il cancro, ma anche di altre donne che tuttora combattono con grande coraggio. Il libro pensato e curato da Roberta Gallo è strutturato al contrario, si legge da destra verso sinistra partendo dall’ultima pagina, come un manga. Un modo figurato di ripercorrere la vita con la nuova consapevolezza tracciata dalla malattia.
Quindici donne - tra i 25 e i 61 anni - che ce l’hanno fatta e altre che ancora coltivano quella speranza - raccontano con semplicità, con rabbia o in maniera pacata, i momenti di sconforto e quelli affrontati con forza. Il libro è parte integrante del progetto “Impronte” promosso dalla stilista Antonella Fini nel 2014 con una collezione di abiti ideata per le pazienti oncologiche. L’obiettivo finale è quello di arrivare all’acquisto di un macchinario per la prevenzione, un microscopio con macchina digitale e analizzatore di immagini che scopre la lesione prima che diventi tumore. L’apparecchiatura è stata individuata da Rosa Maria Pascale, professore ordinario di Patologia generale e molecolare presso il Dipartimento di Scienze cliniche, chirurgiche e sperimentali dell’Università di Sassari.
Il libro è già in distribuzione in tutto il territorio e l’auspicio è che in tanti vogliano contribuire alla causa.