La Nuova Sardegna

Sassari

Sit-in degli assegnatari «Le case prima di Natale»

di Gavino Masia
Sit-in degli assegnatari «Le case prima di Natale»

Iniziativa pacifica ieri mattina davanti ai 49 alloggi popolari: i lavori sono fermi Dovevano essere eseguiti gli allacci fognari. Sentenza del Tar, attesa la decisione

16 novembre 2018
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PORTO TORRES. Gli assegnatari dei 49 alloggi a canone sostenibile hanno trovato ieri mattina un cantiere completamente vuoto di lavoratori e l’erba alta davanti alle abitazioni di via Falcone-Borsellino. Le famiglie degli aventi diritto si erano messe d’accordo il giorno prima per andare a vedere con i loro occhi l’inizio dei lavori previsti per completare le opere di urbanizzazione – così come avrebbe assicurato l’amministrazione comunale – e il risultato era evidente davanti ai loro occhi: tutto fermo.

«Mercoledì mattina siamo andati in comune per parlare con l’assessore ai Lavori pubblici – ricorda un assegnatario –, dopo il consiglio comunale, e davanti a noi ha telefonato alla ditta che doveva occuparsi degli scavi per le fogne: ci ha garantito che oggi (ieri, ndc) avrebbero iniziato i lavori, ma all’atto pratico siamo davanti alle case e non si vede nessuna persona dentro il cantiere». Gli assegnatari dicono che ogni giorno passano davanti alle case per verificare lo stato degli interventi programmati dal Comune e si rendono conto che finora crescono solo erbacce, che aumentano di volume dopo le ultime piogge.

«Ci sono famiglie che vivono ancora dentro degli spogliatoi – aggiunge un altro che aspetta la nuova casa –, altri che hanno disabili nel nucleo familiare e altri ancora che percepiscono una pensione minima e hanno ricevuto lo sfratto esecutivo da settimane: non possiamo più aspettare e chiediamo al sindaco e alla giunta di provvedere alla consegna degli alloggi prima di Natale». Il Tar nei giorni scorsi ha accolto i due ricorsi presentati da famiglie numerose che erano state escluse dalla graduatoria comunale degli aventi diritto dei 49 alloggi, perché la commissione comunale non avrebbe valutato con attenzione i requisiti autocertificati delle famiglie ricorrenti. L’amministrazione comunale deve decidere se procedere al ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar, allungando decisamente tutta l’iter procedurale che porta all’assegnazione delle abitazioni. Oppure andare per le vie più brevi, ossia rendere esecutive le stesse sentenze e provvedere celermente alla modifica definitiva della graduatoria.

«Il vicesindaco Zirulia ci ha detto che sta ancora aspettando la decisione dell’avvocatura del Comune per quanto riguarda la decisione finale se ricorrere o meno verso la decisione del Tribunale amministrativo – conclude un capofamiglia –, però questo non toglie che si sono rivelate non vere le promesse fatte dagli amministratori sul fatto che già da giorni sarebbero dovuti iniziare i lavori per gli allacci fognari e altre urbanizzazioni. A lato delle abitazioni si formano vere e proprie piscine quando piove e anche nella parte superiore delle facciate delle nuove case si vedono crepe ancora prima di essere consegnate.

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