La Nuova Sardegna

Sassari

Si profilano tempi lunghi per il restauro del muro

di Gavino Masia
Si profilano tempi lunghi per il restauro del muro

L’incidente ha evidenziato la grave situazione della struttura di San Gavino I residenti: illuminazione scarsa, strada pericolosa e segnaletica insufficiente

18 novembre 2018
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PORTO TORRES. I carabinieri della compagnia di Porto Torres attendono i risultati degli esami biologici a carico del conducente della Golf che ha centrato in pieno e parzialmente demolito il muraglione del patio di San Gavino. É un passaggio cruciale per stabilire le cntestazioni da muovere all’automobilista e il quadro cambierebbe di parecchio se si dovesse accertare che guidava sotto l’effetto di alcol e di altre sostanze.

Un incidente strano, alle 5 di venerdì in una zona priva da anni di illuminazione pubblica e anche di segnali stradali adeguati. Nonostante le ripetute segnalazioni dei residenti che abitano vicino alla basilica di San Gavino, infatti, nulla è cambiato per migliorare la situazione del traffico e della sicurezza. «A mio parere si tratta di un incidente annunciato – dice Toto Caffiero –, perché c’è assenza di illuminazione e la strada è dissestata e in pendenza, scivolosa per i pedoni e con poca visuale e carreggiata al limite per gli automobilisti. Mancano ancora le strisce pedonali e anche l’educazione da parte di chi parcheggia la propria auto incurante dei divieti e dei limiti di velocità. Fino ad ora hanno perso la vita solo cani e gatti, però quella curva è molto pericolosa anche per le persone che camminano a piedi».

Dalla sicurezza dei pedoni a quella della struttura muraria che circonda tutto il patio di San Gavino e fa parte integrante del compendio monumentale di Monte Agellu. L’urto violento della Golf ha messo a dura prova tutto il resto del muraglione, comunque, che versava già da tempo in condizioni di degrado. Il direttore della Soprintendenza archeologica Gabriella Gasperetti ha ricevuto da subito la documentazione fotografica e la relazione dei tecnici che sono intervenuti qualche ora dopo il crollo, e dopo una attenta analisi ritiene quanto mai opportuno «accelerare la messa in sicurezza del muro attraverso assistenza archeologica». Le criticità presenti nel muraglione erano state già riscontrate in occasione del sopralluogo tecnico del mese scorso, dove erano presenti anche l’amministrazione comunale e la responsabile dei Beni architettonici della Soprintendenza Abab di Sassari Daniela Scudino. Gli enti avevano convenuto che doveva essere il Comune a predisporre un progetto, da concordare preventivamente con la Soprintendenza, la cui approvazione definitiva spetta all’ufficio tutela dei Beni culturali prima di poter procedere all’esecuzione dei lavori. Il sindaco Sean Wheeler ha detto che il muro sarà riparato, ma che è necessario avere «tempo e pazienza» per gli interventi previsti. Considerando le ultime piogge intense dei giorni scorsi, però, bisogna sicuramente affrettare i tempi per evitare che le condizioni della storica struttura possano aggravarsi ulteriormente. Il rischio è quello di altri crolli, e stavolta senza bisogno di incidenti: sarebbe solo frutto dell’incuria e dell’indifferenza registrate da anni.

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