La Nuova Sardegna

Sassari

Allerta meteo e fake L’autore si scusa e Sanna: «Sciagurato»

di Luigi Soriga
Allerta meteo e fake L’autore si scusa e Sanna: «Sciagurato»

Il pentimento di uno studente di 21 anni: «Sono distrutto» Il suo post ha messo a rischio la sicurezza di genitori e alunni

20 novembre 2018
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SASSARI. «Smentisco categoricamente la presunta chiusura delle scuole per la giornata di domani. Il profilo del Sottoscritto è stato vittima di un attacco informatico. Vi chiedo cortesemente di far girare il seguente avviso il più possibile». Tutto questo sotto la faccina sorridente di “Nicola Sanna sindaco di Sassari”. Un post lasciato cadere come una goccia avvelenata nell’alveo dei social, che poi si ingrossa, diventa un fiume in piena che inonda e travolge gli argini della comunicazione istituzionale.

E chissà che sensazione si prova quando uno scherzo sfugge di mano, monta come un torrente, va fuori da ogni controllo, e rischia di trasformarsi in una valanga di guai pronta a sommergerti.

Ieri mattina l’autore della bufala, 21 anni, universitario, si costituisce sul messenger del sindaco con la coda tra le gambe e il padre che lo tira per un orecchio: «Sono la persona che ha realizzato la falsa immagine della smentita sull’allerta meteo. Voglio umilmente scusarmi con tutta la popolazione e con Lei in primis per aver commesso un gesto così grave e sconsiderato. Non era, nella maniera più assoluta, mia intenzione che questa venisse diffusa e resa pubblica. Era solamente uno stupido scherzo ai miei colleghi universitari, e non mi aspettavo che la situazione potesse degenerare in questa maniera. Sono veramente mortificato e distrutto». I nuvoloni, i fulmini, le saette, e il temporale vero, con incazzatura di livello rosso, alla fine si abbattono solo sull’umore di Nicola Sanna. Ma quello in carne ed ossa. Il quale mette in moto i polpastrelli e ribatte: «Sei uno sciagurato. Hai combinato un grande pasticcio. Hai messo in difficoltà decine di migliaia di persone con il rischio reale di creare danni incalcolabili. Non si rischia sulla sicurezza delle persone, e non si scherza sulla loro pelle». In pratica se la denuncia in Procura è scampata, è solo grazie al repentino pentimento e al provvidenziale “cazziatone” di garanzia del padre, persona conosciuta ed evidentemente stimata dal sindaco. D’altronde si sa: laddove non ci riesca il buonsenso, i tribunali aiutano a pesare le proprie stupidaggini al milligrammo. Il giovane burlone rischiava di dover fare i conti con l’articolo 656 del codice penale, che punisce le bufale on line anche con il carcere se queste finiscono per turbare l’ordine pubblico. E la fake, almeno per un paio d’ore, aveva seminato il panico nelle chat delle mamme. Il post è diventato più virale dell’originale, creando un cortocircuito nei gruppi whatsapp. Scuole chiuse o scuole aperte? Qual è il messaggio vero e quale la bufala? Qualche mamma, nella confusione, ha suggerito anche soluzioni fai da te: accompagniamo i bimbi a scuola, se poi sono chiuse ce li riportiamo indietro.

Anche lo smartphone del sindaco è impazzito, sommerso da centinaia di richieste di spiegazioni. E allora Nicola Sanna si è affrettato a fare chiarezza prima sul suo profilo Fb e poi sul sito del Comune: «Questo post è reale, e questo è un falso». Una precisazione con anatema incorporato: «Naturalmente l’autore della bufala verrà denunciato». Ed eccolo l’effetto boomerang: il post goccia che poi tracima dai social come una piena di guai.

E sempre Facebook, il giorno dopo, si è trasformato nello sforna giudizi del tribunale popolare: per lo studente pentito il pollice è verso. Non basta il suo costernato mea culpa: quasi tutti suggerirebbero per lui una decina di giorni di lavori socialmente utili. Magari pulire qualche caditoia ostruita, in modo da evitare futuri allagamenti.

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