La Nuova Sardegna

Sassari

Policlinico sassarese, corsa contro il trasloco dei pazienti

Paoletta Farina
Policlinico sassarese, corsa contro il trasloco dei pazienti

L’assessorato alla Sanità: convenzione cessata, serve un piano con Ats e Aou Piero Bua: «Non posso portare i malati al pronto soccorso. Rusconi oggi da Arru

20 novembre 2018
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SASSARI. È sorto un nuovo intoppo nel caso Policlinico e dovrà essere risolto per evitare che la struttura sanitaria chiuda e i pazienti vengano trasferiti negli ospedali cittadini. Ieri dall’assessorato regionale alla Sanità, firmata dal direttore generaleGiuseppe Maria Sechi, è arrivata una nota con la quale si comunica alla casa di cura privata e ai vertici dell’Ats e dell’Aou, che «si prende atto che con il provvedimento del 31 ottobre scorso è stato revocato l’accreditamento provvisorio al Policlinico».

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Dopo la premessa, che lascia ben intendere, la sostanza. Non potranno perciò, senza accreditamento, «continuare le prestazioni per conto del servizio sanitario regionale», e siccome occorre «garantire idonea assistenza sanitaria ai pazienti ricoverati nella struttura ospedaliera privata prima della revoca dell’accreditamento», il direttore generale chiede «ai direttori delle aziende sanitarie di attivare, in coordinamento con il Policlinico Sassarese, con ogni consentita urgenza, tutte le misure necessarie per garantire la continuità assistenziale ai pazienti», che non possono essere dimessi». In pratica, la situazione si blocca. Perché, nonostante nel vertice di martedì scorso in prefettura fosse stato annunciata la strada della convenzione provvisoria e modulare che consentisse un passaggio senza troppi traumi tra vecchia e nuova proprietà, ora il piano B che, si voleva evitare, e cioè lo stop al Policlinico con lo svuotamento dei reparti e la chiusura degli ambulatori, sembra diventato reale. L’unica concessione, da parte della dirigenza dell’assessorato alla Sanità è che «in via del tutto eccezionale» le prestazioni per i pazienti ricoverati per i quali è prevista la dimissione o il trasferimento verranno erogate a carico del servizio sanitario regionale.

«La Regione ci ha chiesto un piano per il “trasloco” dei malati – afferma Piero Bua, presidente del cda della casa di cura –, ma quale piano potrei presentare se non quello di accompagnare al pronto soccorso i nostri degenti, al momento una quarantina, compresi i neonati? E sempre che gli ospedali possano accoglierli, se si considera che nel pubblico mancano posti e i pazienti sostano sulle barelle».

Proprio ieri l’amministrazione del Policlinico aveva inviato alla Regione una richiesta di sospensione dell’efficacia del provvedimento che ha revocato l’accreditamento provvisorio, oltre alla documentazione richiesta sulle condizioni di sicurezza della struttura, compreso il certificato di idoneità statica e la nomina del responsabile tecnico antincendio. Nell’istanza, la dirigenza dell’ospedale di viale Italia ha manifestato la disponibilità a sospendere le prestazioni chirurgiche, fino alla realizzazione delle nuove sale operatorie, al fine di ottenere una convenzione in proroga. Che possa mantenere l’erogazione delle risorse regionali «sennò non siamo in grado di poter pagare gli stipendi dei 200 lavoratori, che saremmo costretti a licenziare».

E oggi a Cagliari Andrea Rusconi, dirigente della società Habilita che si è detta sempre interessata ad acquistare la clinica privata sassarese, presenta il progetto di rilancio e ristrutturazione all’assessore Luigi Arru. La notizia della nota degli uffici regionali lo ha sorpreso? «Diciamo che è un problema in più – afferma Rusconi –. Noi chiediamo discontinuità con il passato, ma continuità nell’operatività del presidio ospedaliero e quindi anche dei flussi economici. Senza non si può affrontare un investimento così importante. La Regione, da padrona di casa, prenderà una decisione».
 

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