La Nuova Sardegna

Sassari

Quattro corsie Sassari-Alghero, sindaci pronti alla guerra

Gian Mario Sias
Quattro corsie Sassari-Alghero, sindaci pronti alla guerra

Documento durissimo della Rete metropolitana: «Opera legittima, Giorgetti ci incontri o faremo il referendum»

21 novembre 2018
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ALGHERO. «Pronti anche al referendum per mostrare l’unità del territorio in favore della quattro corsie». Il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, schiera la Rete metropolitana del Nord Sardegna. «Il primo lotto della Sassari-Alghero non è una nuova strada, l’opera era già inserita nei documenti programmatici e pianificatori di Regione e Governo prima che entrasse in vigore il Piano paesaggistico regionale», è la posizione espressa da Sanna per conto degli otto Comuni della Rete.

Ieri i sindaci di Sassari, Alghero, Castelsardo, Sorso, Sennori, Stintino e Valledoria, Nicola Sanna, Mario Bruno, Franco Cuccureddu, Giuseppe Morghen, Nicola Sassu e Paolo Spezziga, e il vicesindaco di Porto Torres, Marcello Zirulia, si sono riuniti nel container che da domenica è la sede ufficiale del sindaco e della giunta comunale di Alghero, dove la strada a quattro corsie si interrompe. «Presenteremo osservazioni formali, non si può mettere in discussione l’opera», dicono i sindaci all’unanimità. Oggi alle 10 a Cagliari, nel palazzo della Regione di viale Trento, parteciperanno alla conferenza stampa dell’assessore regionale dei Lavori pubblici, Edorardo Balzarini, che incontrerà a Roma il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli.

Ma i sindaci non si fermano qui. «Chiediamo un’audizione al sottosegretario Giancarlo Giorgetti, segretario generale del Cipe», annunciano. Lunedì prossimo il consiglio comunale di Alghero sarà aperto ai rappresentanti istituzionali del territorio. Stasera la commissione consiliare avvierà l’approvazione del regolamento per il referendum di fine gennaio. «Non è una strada nuova, è il completamento di un’opera i cui impatti sono già stati valutati in coerenza alle norme», insiste Nicola Sanna. E Mario Bruno difende la battaglia dai distinguo delle opposizioni cittadine. «Per il centrodestra la situazione è nota già dal 2015 – dice – da tre anni la commissione Via dice che il progetto non è coerente col Ppr, ma la Regione ha sempre respinto questa obiezione e nessuno, neanche il Cipe, ha mai chiesto all’Anas il progetto di una strada a due corsie». Per il M5S, Bruno ingaggia una guerra senza atti ufficiali.

«L’orientamento negativo dei ministeri dei Beni culturali e dell’Ambiente è stato espresso in un incontro ufficiale», replica. «La quattro corsie è una tratta del percorso transnazionale “Corridoio 5” di collegamento tra est e ovest», ricorda Franco Cuccureddu, sindaco di Castelsardo. Il percorso congiunge la Alghero-Sassari alla Sassari-Castelsardo, alla Castelsardo-Santa Teresa, alla Bonifacio-Bastia e alla Bonifcacio-Ajaccio. «Abbiamo già perso i finanziamenti comunitari per la Castelsardo-Santa Teresa nel tratto tra Valledoria e l’Isola Rossa – dice – cerchiamo di non farci ancora del male». Per Giuseppe Morghen, sindaco di Sorso, «l’unico rischio non è ambientale, ma di bloccare un’opera strategica per l’isola». Il sindaco di Stintino, Antonio Diana, invita alla mobilitazione. Lo dice anche Nicola Sassu, sindaco di Sennori. «Siamo pronti anche al referendum, la battaglia riguarda tutti». Paolo Spezziga, sindaco di Valledoria, ribadisce che «quella strada per l’Anglona è necessaria come collegamento con l’aeroporto». Porto Torres c’è. «Quest’opera iniziata da tanto non può morire lì – afferma il vicesindaco Marcello Zirulia – bisogna risolvere la situazione».

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