La Nuova Sardegna

Sassari

Sices, 60 lavoratori appesi a un filo

Sices, 60 lavoratori appesi a un filo

Firmato il preaccordo per un altro anno di Cig ma serve il via libera del ministero

24 novembre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Le organizzazioni sindacali e i vertici dell’azienda metalmeccanica Sices hanno firmato in settimana un preaccordo che prevede un’altro anno di cassa integrazione per i sessanta lavoratori (cinquantasette sono di Porto Torres) che dal 10 ottobre non hanno più nessun paracadute sociale.

L’accordo sottoscritto dovrà però essere ratificato dal ministero del Lavoro e l’appuntamento è previsto la prossima settimana a Roma. I lavoratori hanno percepito da poco l’ultima cassa integrazione relativa al mese scorso, quindi si trovano ora nella scomoda situazione di disoccupati e sperano vivamente che la firma ministeriale arrivi al più presto. Questo permetterebbe, secondo quanto stabilito da sindacati e azienda, di coprire gli ultimi due mesi del 2018 e tutti i mesi del 2019.

La situazione critica di una delle aziende storiche dell’area industriale riguarda principalmente l’indebitamento della stessa Sices, visto che all’interno dell’officina di via Pigafetta ci sono da tempo dei lavori da finire e consegnare, mai ultimati per mancanza di liquidità per comprare i materiali utili per la saldatura. Le prospettive attuali parlano di interlocuzioni molto riservate con altre aziende “sane” che possono essere interessate a rimpiantare a Porto Torres qualche altra attività industriale e di recuperare così il personale della Sicem altamente specializzato. Speranze che finora sono purtroppo rimaste vane, lasciando spazio solo alla lotta sindacale per ottenere ancora per un anno quel paracadute sociale importante per mantenere le famiglie dei lavoratori. Eppure la Sices solo qualche anno fa operava nei mercati internazionali, con una reputazione di affidabilità nella progettazione, fornitura, montaggio e manutenzione di serbatoi a pressione e scambiatori di calore. La vertenza nei mesi scorsi era approdata anche all’interno del palazzo comunale di piazza Umberto I, per un confronto col sindaco Sean Wheeler. Lo stesso primo cittadino aveva detto che le problematiche che riguardavano la difesa del posto di lavoro nel territorio comunale, sarebbero arrivate sui tavoli del ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e del ministro per il Sud Barbara Lezzi. La missiva per i due ministeri è partita da tempo, ma ora il lavoratori aspettano risposte concrete sul loro presente e futuro occupazionale. (g.m.)

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sini
Le nostre iniziative