La Nuova Sardegna

Sassari

Brucia un capannone per tornare in cella

di Luca Fiori
Brucia un capannone per tornare in cella

Un disoccupato di 46 anni ha ammesso di aver fatto partire il rogo per protesta: «Almeno a Natale non starò al freddo»

25 novembre 2018
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SASSARI. Dopo tredici anni passati all’interno di un rudere a pochi passi dai centri commerciali di Predda Niedda, ha pensato che il modo migliore per attirare l’attenzione e chiedere una casa vera, fosse prendere un accendino e far partire un incendio.

Così ieri, poco prima di pranzo, Gianfranco Dore, sassarese di 46 anni, disoccupato e con qualche precedente con la giustizia – e un breve “soggiorno” in carcere sempre per aver dato alle fiamme una macchina – si è lasciato alle spalle la casa diroccata in cui vive, nella campagna che si affaccia davanti al negozio di casalinghi “Ombra” e si è incamminato verso l’ex concessionaria Nissan e Subaru, chiusa ormai da qualche anno e ora sotto sequestro giudiziario.

Dopo aver scavalcato la recinzione, l’uomo si è introdotto all’interno del capannone e con un accendino ha fatto partire le fiamme, dando fuoco al parafango di una vecchia Nissan “Note” posteggiata nel garage dell’ex concessionaria. Il rogo si è propagato velocemente a una seconda auto e subito dopo agli arredi del vecchio ufficio utilizzato un tempo per il servizio clienti.

È stato lo stesso disoccupato a raccontare ai carabinieri il motivo del suo gesto e a consegnare spontaneamente l’accendino utilizzato per far divampare le fiamme.

«Sono stato io – ha detto l’uomo mentre l’incendio non era ancora stato spento – almeno ora mi porteranno in carcere e non passerò il Natale al freddo». Dopo la segnalazione di alcuni automobilisti che hanno notato le fiamme, transitando sulla rampa che collega Predda Niedda alla statale per Alghero, sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. Per spegnere l’incendio si è reso necessario l’intervento di tre autobotti e qualche ora di lavoro. Mentre gli uomini del 115 combattevano con il fumo e con le fiamme per impedire che l’ex concessionaria andasse completamente distrutta, Gianfranco Dore si è presentato nel piazzale dell’ex rivendita di auto e ha iniziato a raccontare la sua storia in attesa dell’arrivo dei carabinieri. «Sapete cosa vuol dire vivere dentro una casa diroccata per 13 anni? Io non ne potevo più» ha spiegato sconsolato l’uomo ai vigili del fuoco. Subito dopo sul posto sono arrivati i carabinieri e un’ambulanza del 118. Il disoccupato è stato prima accompagnato al pronto soccorso e poi – su disposizione del pm Paolo Piras – è stato arrestato con l’accusa di incendio. Rinchiuso in una camera di sicurezza della caserma, domani comparirà in tribunale per l’udienza di convalida dell’arresto.

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