La Nuova Sardegna

Sassari

Da Siligo piccoli segnali: lo spopolamento rallenta

Mario Bonu
Da Siligo piccoli segnali: lo spopolamento rallenta

Nel paese di Gavino Ledda, Maria Carta e Cossiga migliorano i dati sul fenomeno Il sindaco Sassu: «I piccoli Comuni puntino a migliorare la qualità della vita» 

26 novembre 2018
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SILIGO. Per il momento sono segnali timidi, tutti da verificare nel medio e lungo periodo, ma i dati sullo spopolamento di Siligo sembrano conoscere un rallentamento, se non una vera inversione di tendenza. Segnali di innegabile interesse che, se confermati, potrebbero rappresentare un punto di riferimento, un modello per le azioni amministrative nei tanti Comuni sardi interessati dal fenomeno.

Il sindaco di Siligo, Mario Sassu, è convinto che con politiche appropriate sia possibile rivitalizzare quantomeno quei centri che, come il suo, possiedono peculiari qualità attrattive. «Siamo sicuri – dice – che tutte le opere realizzate, unite alle caratteristiche culturali, enogastronomiche e geografiche di Siligo, vicino a Sassari, unite alla presenza dei maggiori servizi perlopiù gratuiti (piscina, palestra, scuolabus, banca e bancomat, poste, supermercato) oltre a migliorare la qualità di vita dei silighesi, possano dare – e ci stiamo riuscendo, come si evince dai recenti dati immigratori e di nascita dell’anagrafe comunale, – una spallata al fenomeno dello spopolamento che distrugge irrimediabilmente l’identità delle popolazioni dei centri minori».

Una scommessa intrigante e che si basa su un “senso di sé” particolarmente sviluppato, in quanto affonda le sue radici in uno spessore identitario arricchito da figure quali Gavino Ledda, Gavino Contini, Maria Carta, Francesco Cossiga, per non citarne che alcune. Ma non secondarie sono, a parere di Sassu, le opere e gli interventi che migliorano le caratteristiche complessive del paese e che contribuiscono al miglioramento della qualità della vita, oltre che ad attrarre nuovi visitatori. Come l’intervento da 100mila euro, dice il sindaco, finanziato dalla Regione, sul santuario nuragico di Monte Sant’Antonio, importante sito archeologico il cui complesso si estende per oltre due ettari, sul tavolato del monte Sant’Antonio sul Pelau, nell’area denominata Sa Cherchizza.

L’area, già oggetto di importanti studi e ritrovamenti (tra cui una statuetta della “dea madre”) ospita un tempio a pozzo con una superficie lastricata, un tempio a base rettangolare, un edificio a corridoio e parti di mura ciclopiche. O ancora, il concorso pittorico che verrà promosso fra il 2018 e il 2019, per la creazione di bozzetti e la successiva realizzazione, in vari punti del paese, di alcuni murales che richiamino la cultura di Siligo e le sue personalità di prestigio. E poi, le opere pubbliche: il depuratore fognario da 400mila euro con fondi Egas, che servirà i Comuni di Siligo, Bessude e Banari, la messa in sicurezza del campo sportivo e la riqualificazione delle urbanizzazioni del quartiere di Binzamanna, la sistemazione del manto stradale in via Manzoni, la riqualificazione dell’area antistante la via Cossiga, Piazza Maria Carta e casa Pala.

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